L'Istat smonta le balle M5s sulla povertà

Dovevano abolire la povertà. Invece in Italia milioni di persone sono costrette a chiedere aiuto per mangiare

L'Istat smonta le balle M5s sulla povertà

Dovevano abolire la povertà. Invece in Italia milioni di persone sono costrette a chiedere aiuto per mangiare. Il reddito di cittadinanza voluto dai Cinque stelle avrebbe dovuto aiutare le persone a cercare un lavoro dignitoso, eppure un italiano su quattro è ancora a rischio di esclusione sociale. Circa 11,8 milioni di persone guadagnano meno del 60% di 10.519 euro. Un altro 5,6%, pari a circa 3,3 milioni di persone, si trova in condizioni di grave deprivazione materiale ed è a bassa intensità di lavoro (meno di un quinto del tempo). Almeno 2,6 milioni di italiani chiedono aiuto per mangiare. Un dato sostanzialmente immutato o quasi dal 2019, anno di debutto del famigerato reddito M5s.

La cifra più cruda riguarda il reddito totale delle famiglie più abbienti, pari a 5,8 volte quello delle famiglie più povere. «Sarebbe stato decisamente più alto (6,9) in assenza di interventi di sostegno alle famiglie», dicono gli esperti dell'Istat. Ma assieme alle altre misure straordinarie l'incidenza è stata dello 0,9%. Peccato che nei primi 33 mesi reddito e pensione di cittadinanza ci siano costati quasi 20 miliardi di euro. Inutilmente. Il paradosso è che la riduzione del rischio di povertà o esclusione sociale riguarda in particolare la Puglia e la Sicilia, mentre l'incremento della grave deprivazione e della bassa intensità lavorativa è in sensibile aumento in Campania, patria del reddito e feudo elettorale di Giuseppe Conte.

Chi se la passa peggio sono le famiglie con figli. Secondo gli esperti dell'Istituto di statistica diretto da Gian Carlo Blangiardo «il rischio di povertà o esclusione sociale aumenta per le coppie con figli: l'incidenza passa al 25,3% rispetto al 24,7% del 2020 e al 24,1% del 2019. Tra gli individui che vivono in famiglie con almeno 5 componenti è salita al 38,1% contro il 36,2% del 2020». Numeri crudi che restituiscono uno scenario da Terzo mondo, soprattutto se si pensa che caro bollette e inflazione alle stelle su benzina e alimentari colpiranno soprattutto i meno abbienti.

Per non parlare dell'inverno demografico che ci attende. Negli ultimi quattro anni, il numero degli italiani con meno di 30 anni è diminuito di 586mila unità, come rivela una ricerca del Censis commissionata da Family Care, l'agenzia Openjobmetis specializzata in assistenza familiare.

La crisi demografica porterà l'Italia a perdere fino a sette milioni di lavoratori entro il 2049. Senza interventi veri a sostegno del lavoro, della famiglia e della natalità chi pagherà? Volevano abolire la povertà invece aboliranno gli italiani.

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