Lite a distanza tra ex premier: è Renzi contro Monti

Il senatore di Scandicci contrabatte all'ex presidente del Consiglio Mario Monti che nel suo editoriale sulla procedura d'infrazione ha chiamato in causa anche il governo Renzi

Lite a distanza tra ex premier: è Renzi contro Monti

Volano stracci tra ex premier. Il sussulto di orgoglio arriva dalla pagina Facebook di Matteo Renzi che si sente chiamato in causa da un editoriale sul Corriere della Sera del prof. Mario Monti. "Oggi l'ex premier Mario Monti ha scritto un lungo articolo sul Corriere della Sera per dire che la flessibilità ottenuta dal mio Governo è stata un errore. I numeri, per carità, facciamo parlare i numeri! Con l'austerity di Monti l'Italia è andata al -2.3% di Pil, c'erano 22 milioni di occupati, la pressione fiscale è aumentata a cominciare dall'Imu, il rapporto debito/Pil è peggiorato di circa 15 punti percentuali. Con la nostra flessibilità, siamo arrivati a +1.8%, gli occupati sono diventati 23 milioni, la pressione fiscale è diminuita a cominciare da Imu e Irap, il rapporto debito/PIL è rimasto stabile". Risponde così il senatore Pd, concludendo con una stoccata: "Monti pontifica tutti i giorni sul Corriere e in Tv ma non dimentichiamoci mai questi dati. Del resto Monti ha votato No al referendum costituzionale e Sì al Documento Economico Finanziario di Salvini e Di Maio. Della serie: dimmi come voti e ti dirò chi sei. Ho chiesto al Corriere di avere domani diritto di replica. Perché è l'ora di finirla con le fake news: i fatti sono argomenti testardi. E i tecnici dovrebbero imparare a rendere conto dei numeri anziché delle chiacchiere".

Nel commento Mario Monti fa una disamina su quali sono stati i fattori che avrebbero portato all'apertura della procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia e che coinvolge anche le politiche messe in atto durante il periodo di presidenza di Matteo Renzi.

Non è nemmeno la prima volta che i due ex premier si pizzicano, sempre attraverso le pagine del Corriere, sulle questioni economiche relative allo sforamento del debito, soprattutto riguardo a quando Renzi era ancora a Palazzo Chigi e portava avanti le sue posizioni contro l'austerity.

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