L'Ocse lancia il solito assist al tandem Pd-M5s: "Retribuzioni giù del 7,5%, ora il salario minimo"

Gli stipendi torneranno a crescere nel 2023-24. Ma le opposizioni attaccano

L'Ocse lancia il solito assist al tandem Pd-M5s: "Retribuzioni giù del 7,5%, ora il salario minimo"
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Italia maglia nera per i salari tra le grandi economie avanzate del pianeta. È la fotografia scattata dall'Ocse nell'ultimo rapporto sulle Prospettive dell'Occupazione 2023. L'Istat, invece, intravede una schiarita sul potere d'acquisto delle famiglie, con un aumento del 3,1% sul primo trimestre grazie al «forte rallentamento della dinamica dei prezzi». Bene anche la produzione industriale, tornata a crescere a maggio dopo quattro flessioni consecutive segnando un +1,6% su aprile (sebbene a livello tendenziale si registri un calo del 3,7%).

Nel report presentato ieri l'Ocse ha messo in evidenza il calo della disoccupazione, «mai così bassa» dai primi anni Settanta. In Italia la quota di senza lavoro è scesa al 7,6%, due punti percentuali in meno rispetto al pre-pandemia, ma ancora notevolmente sopra la media Ocse del 4,8 per cento. Quanto ai salari, il nostro Paese registra il calo più significativo tra i big globali. «Alla fine del 2022 - si legge nell'Employment Outlook - i salari reali erano calati del 7% rispetto al periodo precedente la pandemia. La discesa è continuata nel primo trimestre del 2023, con una diminuzione su base annua del 7,5%. Si prevede che torneranno a crescere del 3,7% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, mentre l'inflazione dovrebbe attestarsi al 6,4% nel 2023 e al 3% nel 2024».

Un particolare avvertimento viene lanciato all'Italia rispetto ai «significativi ritardi nel rinnovo dei contratti collettivi (oltre il 50% dei lavoratori italiani è coperto da un contratto scaduto da oltre due anni) che rischiano di prolungare la perdita di potere d'acquisto per molti lavoratori». L'organizzazione di Parigi ha poi lanciato un assist alla sinistra. Il direttore per l'Impiego dell'Ocse, Stefano Scarpetta, ritiene che nel Belpaese pesi anche l'«assenza di un salario minimo», già introdotto in 30 Paesi Ocse su 38. Evocando, tra l'altro, gli effetti della guerra in Ucraina, l'economista ha sottolineato «l'importanza di avere in momenti come questo un salario minimo, accompagnato da una commissione tripartita per valutarne il livello». Secondo Scarpetta, l'Italia dovrebbe seguire l'esempio della Germania, che come l'Italia ha una «forte» contrattazione collettiva che non ha impedito all'ex cancelliera Angela Merkel di introdurre una forma di salario minimo (partito nel 2015 da 8,50 euro l'ora) anche in risposta alla diffusione dei cosiddetti mini-job.

Si è data così la stura a una sequela di commenti del tandem Pd-M5s. «Servono interventi strutturali: la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale; una legge sul salario minimo; misure per favorire il rinnovo dei contratti di lavoro scaduti a milioni di dipendenti», ha commentato Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd.

L'Istat e l'Ocse «dicono che il salario minimo aiuterebbe milioni di lavoratrici e lavoratori e darebbe nuovo impulso all'economia, eppure Giorgia Meloni lo definisce uno specchietto per le allodole», gli ha fatto eco il capogruppo M5s alla Camera, Francesco Silvestri.

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