Londra, sentenza storica. "Ella è morta per smog". La madre: "Ora una legge"

La bimba aveva 9 anni e soffriva di asma. Il medico legale: "Inquinamento concausa"

Londra, sentenza storica. "Ella è morta per smog". La madre: "Ora una legge"

«Se solo avessi saputo che l'aria che stava respirando mia figlia la stava uccidendo. Cercavamo in ogni modo di trovare qualcosa che la aiutasse. Eravamo disperati, mia figlia era disperata. Se avessimo saputo, se solo avessimo saputo, ci saremmo trasferiti immediatamente». Lo sfogo in aula di Rosamund Kissi-Dedrah è stato straziante e nulla potrà restituire a questa mamma il sorriso della sua piccola Ella, 9 anni, morta nel febbraio 2013 per una grave forma di asma. Ma quanto stabilito ieri da un tribunale di Londra non solo «rende a Ella la giustizia che si merita», come ha dichiarato la madre soddisfatta. Cambierà anche la giurisprudenza e la storia. «La mia conclusione è che un'esposizione eccessiva all'inquinamento atmosferico abbia contribuito materialmente alla morte di Ella» ha spiegato Philip Barlow, il medico legale aggiunto della Southwark Coroner's Court, dopo l'inchiesta lunga due settimane. Una dichiarazione rivoluzionaria perché per la prima volta lo smog viene indicato come concausa di morte da un tribunale britannico, perché il pronunciamento costituirà precedente per altre sentenze in un Paese di common law come il Regno Unito, ma anche perché il mondo intero, alle prese con l'emergenza Covid che ha colpito durissimo molte aree del mondo fortemente inquinate, da Wuhan alla Pianura Padana, non potrà ignorare una conclusione così forte.

È la fine di una lunga battaglia legale per mamma Rosamund, che ha anche fondato una charity, un ente di beneficenza per migliorare la vita dei bambini affetti da asma nel sud-est della capitale inglese. Proprio qui viveva la piccola Ella con la famiglia. E qui - a un passo da quella South Circular Road che è una delle strade più trafficate della metropoli, nel sobborgo di Lewisham - lo stato di salute della piccola è peggiorato notevolmente. Negli ultimi due anni di vita, la piccola era finita in ospedale una trentina di volte e gli attacchi che non le permettevano di respirare erano particolarmente acuti d'inverno, quando i livelli di inquinamento si alzano. Eppure la prima inchiesta sulla morte di Ella, datata 2014, non citava lo smog come causa. «Poi qualcuno mi avvisò: in quei giorni a Londra c'erano stati fortissimi picchi di inquinamento». Mamma Rosamund aprì gli occhi e l'avvocato per i diritti umani Jocelyn Cockburn prese in mano la causa. A contribuire al successo legale della famiglia inglese c'è il precedente in Francia di una mamma che aveva trascinato in tribunale lo Stato francese per gli alti livelli di smog di Saint-Ouen, poco fuori Parigi, dove la famiglia abitava. Dopo il trasferimento su consiglio dei medici, le condizioni di salute della figlia sedicenne erano notevolmente migliorate.

Una grande battaglia è vinta ma la mamma di Ella non intende deporre le armi. Con la collaborazione del gruppo «Clean Air in London» intende spingere per l'approvazione di una legge - già ribattezzata «la legge Ella» - che dia ai governi, ai sindaci e alle autorità locali più poteri per combattere lo smog. Non solo nel Regno Unito.

L'Organizzazione mondiale della sanità stima che ogni anno circa 8 milioni di decessi siano attribuibili all'inquinamento atmosferico. Un problema che tocca da vicino l'Europa e il nostro Paese. L'Agenzia europea per l'ambiente ha stimato che in Italia le morti premature da esposizione a lungo termine a polveri sottili (Pm10 e Pm2.5), biossido di azoto (No2) e ozono (O3) superino quota 80mila. Sotto accusa il traffico automobilistico, gli impianti di riscaldamento civili e industriali, le centrali per la produzione di energia e vari processi industriali. E ora si aggiunge il coronavirus.

Diversi studi hanno anche confermato il legame tra smog e SarsCov2. Secondo la Società di medicina ambientale Sima, che ha pubblicato sul British Medical Journal, c'è una connessione tra la diffusione del Covid-19 e l'inquinamento atmosferico in Pianura Padana. Confermata da due ricerche di un team italo-francese (Università di Roma Tre e Sorbona a Parigi), secondo cui le polveri sottili potrebbero aver creato, attraverso l'effetto avverso sui polmoni, un terreno fertile sul quale il virus ha amplificato un processo di infiammazione, probabilmente già preesistente.

Lo smog è insomma un grande alleato del Covid-19 anche se non è un vettore in grado di diffondere e «trasportare». Non a caso, alcune delle città più colpite, Wuhan in Cina e Milano, hanno un filo che le unisce: latitudine, temperature, umidità e livelli di inquinamento.

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