Dopo Medjugorje, Papa Francesco commissaria anche Lourdes e invia un suo delegato per curare l'aspetto pastorale del centro mariano francese, dove ogni anno milioni di pellegrini arrivano per pregare nella grotta dove nel 1858 la Madonna sarebbe apparsa alla contadina quattordicenne Bernadette Soubirous.
Il Pontefice, come ha annunciato ieri a mezzogiorno da Lourdes monsignor Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione e delegato per i santuari, ha scelto come suo inviato monsignor Antoine Hérouard, vescovo ausiliare di Lille che, pur non lasciando la guida della propria diocesi, si occuperà anche del santuario dedicato alla Madonna. Dietro la scelta di Francesco, oltre alla necessità di restituire un aspetto più spirituale a quel luogo, c'è anche una motivazione legata alla gestione del santuario, considerata ormai troppo manageriale. Come spiega la Santa Sede, in un articolo pubblicato sul proprio portale web Vatican News, «Francesco vuole inviare un suo delegato perché si torni ad accentuare il primato spirituale nel luogo sacro senza cadere nella tentazione di sottolineare troppo l'aspetto gestionale e finanziario». In effetti, negli ultimi anni, la gestione del vescovo di Lourdes, Nicolas Jean René Brouvet, legato agli ambienti più tradizionalisti della Chiesa, aveva creato non pochi malumori anche nelle sacre stanze poiché orientata più a una visione imprenditoriale che pastorale. Non a caso il monsignore già nel 2016 aveva chiamato un manager per risanare i bilanci del santuario, scelta che pur avendo riportato i bilanci in positivo, aveva però tralasciato la cura dei pellegrini che arrivano da ogni parte del mondo. Con la novità voluta da Francesco, adesso il santuario mariano sarà affidato totalmente al delegato papale Hérouard. «Lourdes è uno dei primi santuari al mondo», spiega uno stretto collaboratore del Papa a Il Giornale, «e dev'essere rilanciato in questa nuova fase di evangelizzazione perché era stato trasformato quasi in una SpA e questo non va affatto bene». Lo stesso Papa Francesco nella sua lettera affidata a monsignor Fisichella, che negli scorsi mesi aveva effettuato delle «visite» a Lourdes, afferma: «A seguito delle verifiche desidero comprendere quali ulteriori forme il santuario di Lourdes possa adottare, per divenire sempre di più un luogo di preghiera e di testimonianza cristiana corrispondente alle esigenze del Popolo di Dio» La scelta di Bergoglio su Lourdes richiama quanto già fatto a Medjugorje, dove Francesco ha inviato nel 2017 un suo delegato, monsignor Henryk Hoser, arcivescovo emerito di Varsavia-Praga, nominato visitatore speciale a tempo indeterminato e a disposizione della Santa Sede per la parrocchia della cittadina bosniaca.
Anche in questo caso, Bergoglio era intervenuto in prima persona sottraendo la gestione del luogo di culto mariano alla diocesi d'appartenenza (in questo caso quella di Mostar), dove il vescovo Ratko Peric da anni conduce una battaglia contro i presunti veggenti, bollando come false le apparizioni da loro raccontate.
E proprio qualche settimana fa, Francesco ha dato il via libera ai pellegrinaggi senza però esprimersi sulle presunte apparizioni che si verificherebbero dal 1981 e diventate oggetto di studio in Vaticano. Nel caso di Lourdes, a differenza di quanto deciso per Medjugorje, il mandato del delegato papale, monsignor Hérouard, sarà limitato nel tempo e principalmente dedicato alla cura spirituale dei pellegrini.
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