«Quando si va in guerra si perdono costantemente tre cose: soldati, armi e tempo. Non necessariamente in quest'ordine. Stiamo facendo di tutto per tornare in carreggiata, attirando anche agenzie di reclutamento». Senza troppo fronzoli, Oleksii Danilov, segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa ucraina, non esclude l'arrivo a Kiev nei prossimi mesi di truppe di mercenari. La controffensiva contro le forze russe non ha ottenuto i risultati sperati, e dopo le sconfitte in battaglia registrate nelle ultime settimane nel Donetsk, ora le truppe di Mosca sono riuscite a sfondare anche a Zaporizhzhia, precludendo al generale Zaluzhny (la cui leadership viene messa in discussione dal ministro Umarov) di marciare sulla Crimea. Da qui l'idea di affidarsi all'agenzia internazionale Adzuna Network, che arruola mercenari esperti in conflitti in Medio Oriente e Nord Africa (gente che è stata impegnata in Libia e Siria) per combattere al fianco di Kiev.
Si parte da un salario di 3mila euro mensili. Gli Usa intensificheranno la consulenza militare, inviando a Kiev il generale tre stelle Antonio Aguto che lavorerà con la supervisione del generale Christopher Cavoli, massimo comandante degli States in Europa. Gli ufficiali elaboreranno con Zaluzhny, o con il suo successore, nuove strategie a Wiesbaden, in Germania, anche se per ora permangono divergenze sulle tattiche.
Problemi di truppe vengono riscontrati anche dalla Russia. L'intelligence Usa parla di 315mila perdite tra morti e feriti. Putin avrebbe quindi bisogno di mobilitare un milione di uomini per conquistare totalmente i quattro oblast ucraini, annessi attraverso i referendum-truffa, e circa 5 milioni per prendere tutta l'Ucraina. Lo sostiene un funzionario militare occidentale nel corso di un'analisi in vista del Consiglio Europeo. «Lo scenario base è che nel corso del 2024 né Kiev né Mosca saranno capaci di mettere a segno controffensive in grado di cambiare il corso della guerra. Il dilemma adesso per Putin è come può convincere il suo Paese a mobilitare un numero così alto di persone, quando non c'è assolutamente alcuna prova che abbia avuto successo fino ad ora», spiega. Senza contare i probabili danni di natura economica: il 40 per cento del bilancio pubblico russo ora è dedicato allo sforzo bellico. Un ulteriore incremento provocherebbe la bancarotta.
Nel 657° giorno di combattimenti, dove Putin ha visitato il cantiere navale di Severodvinsk, per assistere alla messa in
funzione dei nuovi sottomarini nucleari, i servizi del principale operatore di telefonia mobile ucraino, Kyivstar, sono stati paralizzati da un attacco informatico senza però provocare danni alle operazioni militari sul campo.
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