L'ultima figuraccia di Di Maio: "Di cui ne sono orgoglioso"

Nella lettera con cui si è congedato a ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, il leader del Movimento 5 Stelle si è reso protagonista dell'ennesima gaffe della sua carriera politica con un errore in italiano da "matita rossa"

L'ultima figuraccia di Di Maio: "Di cui ne sono orgoglioso"

Luigi Di Maio non si smentisce mai. Da quando è diventato uno dei massimi protagonisti della politica italiana, non c'è giorno dove non faccia parlare di sé per una dichiarazione assurda, un'opinione avventata, una gaffe imperdonabile. Da questo punto di vista, nessuno lo batte. Neppure l'amico-rivale Alessandro Di Battista, che qualcuno ricorderà per la sua proposta di dialogare con l'Isis.

Di Maio, però, è imbattibile. È lui il re delle figuracce, il principe degli strafalcioni, l'imperatore delle gaffes. Alessandro Maria Del Vigo, sul Giornale, ne ha ricordato qualcuna. Dalla Russia "Paese del Mediterraneo" a Renzi "come Pinochet in Venezuela", passando per "Matera in Puglia" e il presidente cinese Xi Jinping chiamato "Ping". Forse il ministro degli Esteri aveva in mente la diplomazia del ping-pong, chissà... L'articolo era intitolato "Luigi Di Maio, il gaffeur che non parla l'inglese e non sa la geografia".

Peccato che Giggino non sappia neppure l'italiano. In passato, il leader grillino ha dimostrato il suo rapporto complicato con il congiuntivo, su cui una volta è caduto anche Dibba (e poi anche il segretario dem Zingaretti). Ma ora, per la satira di Crozza, c'è del nuovo materiale. Infatti, nella lettera di saluto ai dipendenti dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, Di Maio si è reso protagonista dell'ennesima castroneria della sua breve ma già proficua - sotto il profilo degli svarioni - carriera politica.

All'inizio della lettera, si legge: "Carissimi, questi ultimi 14 mesi sono stati molti intensi, abbiamo lavorato tanto e portato a casa provvedimenti e riforme di cui ne sono orgoglioso". Di cui "ne" sono orgoglioso.

Il "ne" è di troppo, lo sa anche un bimbetto delle scuole medie. Non Di Maio, a cui servirebbe rileggere (sempre che lo abbia fatto una prima volta) un bel manuale di grammatica. Chissà se la biblioteca della Farnesina "ne" è fornita...

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