Torino Il rettore dell'Università di Torino, Stefano Geuna intende vietare gli spazi all'interno dell'Ateneo alle organizzazioni che non sottoscrivono un documento in cui dichiarano di rispettare i principi di «democraticità, libera partecipazione, antirazzismo, antisessismo e antifascismo».
La decisione è stata presa dopo i disordini avvenuti la settimana scorsa al Campus Einaudi e al Rettorato, durante un incontro sulle foibe organizzato dal Fuan - il gruppo universitario vicino a Fratelli d'Italia -, dove sono rimasti feriti in sei tra agenti di polizia, operatori della Digos e guardie giurate. Quindici persone sono state denunciate, tre arrestate per lesioni, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, ora già scarcerate.
«Era da parecchi anni che non succedevano fatti di questo tipo, che si inseriscono in un quadro cittadino con ripetuti episodi di nazismo e fascismo che hanno preoccupato tutti. L'Università - ha spiegato il rettore Geuna - si pone contro ogni forma di violenza, cercando di agire sul piano culturale e del dialogo».
Da qui la decisione di far firmare, a chi chiede la concessione di un'aula all'interno dell'Ateneo, il Regolamento delle organizzazioni studentesche. Un testo approvato nel 2018, ma che ad oggi non è obbligatorio sottoscrivere. In pratica, il Fuan e le altre organizzazioni oggi presenti all'università sarebbero chiamate a firmare un documento in cui dichiarano, fra le altre cose, di essere antifasciste.
Nella speranza che questo possa evitare il lancio di uova e di pietre da parte dei centri sociali verso chi non è di loro gradimento. Ma che una firma non può risolvere certi episodi di violenza, lo sa bene il delegato alla Comunicazione dell'Università Cristopher Cepernich, che ha ammesso: «La sottoscrizione del Regolamento non risolve tutti i problemi ma firmare un documento dove si indica di essere antifascista crediamo sia importante è un'assunzione di responsabilità».
Non si è fatta attendere la risposta da parte del Fuan: «Non c'è nessun problema a firmare un documento che ribadisca il nostro essere democratici», ha spiegato il presidente Andrea Montalbano -. Da decenni la nostra lista si presenta regolarmente alle elezioni per gli organi di Ateneo, riuscendo anche ad eleggere rappresentanti in tutte le sedi in cui essa è presente.
Da sempre - ha concluso - partecipiamo, nonostante i mille tentativi dei soliti noti di chiuderci la bocca, alla vita democratica all'interno dell'Università e gli spazi che utilizziamo, come l'auletta Borsellino al Campus Einaudi, ci sono concessi dall'Università stessa, nel cui Albo delle organizzazioni siamo regolarmente registrati».
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