"Non ho alzato neppure un dito. Non l’ho mai fatto prima e non l’ho fatto neppure martedì scorso a Livorno". Gregorio De Falco ribadisce al Corriere la sua versione dopo le accuse della moglie che ha raccontato alla polizia di essere stata aggredita dal comandante - candidato con il M5S -, che avrebbe persino trascinato per i capelli la figlia
"Credo che mia moglie non si sia rivolta volontariamente alle forze dell’ordine perché consapevole che quello accaduto era un normale litigio tra coniugi che si stanno separando", spiega De Falco, "E infatti mi risulta che non ci sia alcuna denuncia. Con mia moglie siamo in via di separazione. Non convivevamo più da un anno e mezzo. Chi conosce le dinamiche di una separazione, che investe anche problematiche personali che non voglio rivelare perché non amo il pettegolezzo, sa quali stress questi confronti e questi litigi si portano dietro. Credo che quello di mia moglie sia stato solo uno sfogo".
Alla base del litigio ci sarebbero "alcune questioni economiche", ma il capitano di fregata che intimò a Francesco Schettino di tornare a bordo della Costa Concordia che stava affondando non avrebbe reagito. "Ho usato una pacata autodifesa passiva", racconta, "Sono un non violento per natura ma aggredire una donna per me sarebbe un oltraggio, non potrei neppure guardarmi allo specchio. Si è raccontato qualcosa di assolutamente banale che accade in una famiglia che si sta separando. Ritengo sia stata violata la nostra privacy. Se non fossi stato un candidato del M5S nulla sarebbe stato divulgato. Io sono stato sempre trasparente e lo sarò sempre".
E minaccia querela: "Porterò in tribunale coloro che mi stanno
diffamando accostando il mio nome ad atti di violenza contro le donne. E aspetto scuse pubbliche da chi ha già infangato il mio nome soprattutto per bassi fini elettorali come stanno facendo alcuni candidati del Pd".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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