Macron: "I dazi con gli Usa saranno reciproci". E la von der Leyen vola in India a caccia di alleati

Lo strabismo dell'Ue, un occhio alla Casa Bianca e uno all'Oriente. Con New Delhi si studia un (difficile) accordo di libero scambio

Macron: "I dazi con gli Usa saranno reciproci". E la von der Leyen vola in India a caccia di alleati
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Un occhio puntato sulla Casa Bianca, l'altro rivolto a Oriente, verso l'India: i dazi americani in canna e la ricerca di nuove alleanze commerciali impongono all'Europa un inusuale strabismo e la necessità di giocare due diverse partite nello stesso momento. Mentre Bruxelles sembra ancora incerta se far la faccia feroce a Donald Trump dopo la minaccia di tariffe punitive del 25 per cento sui prodotti europei, il presidente francese Emmanuel Macron detta quella che - per ora - è la sua linea: se i dazi americani su acciaio e alluminio «verranno confermati, gli europei risponderanno e quindi ci saranno tariffe reciproche. Non dobbiamo mostrarci deboli».

Ma è proprio sulla scarsa compattezza del corpaccione Ue, e sull'assenza di un vero mercato unico interno, che il tycoon farà leva per sparigliare le carte e rendere l'Unione più vulnerabile. Senza ovviamente allentare la pressione sulla Cina, il principale obiettivo del rinnovato protezionismo a stelle e strisce. Pechino ha condannato ieri «con forza» l'imposizione Usa di mettere un ulteriore 10 per cento di sovrattassa ai prodotti cinesi «usando la questione del fentanyl come pretesto» e si prepara ad affilare le armi in vista della riunione della settimana prossima della leadership mandarina in cui potrebbero essere messe in cantiere misure di ritorsione nei confronti di Washington.

Al di là della sicumera ostentata da Trump, convinto che l'America uscirà rafforzata dall'imminente guerra commerciale senza soffrire del virus subdolo da inflazione importata, quella che sta per cominciare è una contesa priva di un arbitro (il Wto è da decenni un fantasmino) che non avrà vincitori. Si possono solo limitare i danni. Ma per poterlo fare, occorre allargare il terreno di gioco, trovare nuove sponde. È in questa chiave che va letta la visita di ieri in India della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e in particolare l'accelerazione impressa alla sottoscrizione di un accordo di libero scambio già entro la fine dell'anno. Una mutua intesa le cui radici affondano nel lontano 2007. Da allora, è stato tutto un percorso singhiozzante che ha impedito di trovare l'intesa buona per ingrossare i 124 miliardi di euro che rappresentano l'export di merci Ue sul suolo indiano.

Ma i tempi cambiano, e «pecunia non olet»: anche un interlocutore come Nuova Delhi, legato a filo doppio con la Russia che è il principale fornitore del suo equipaggiamento nonché un alleato nei Brics, serve ora più che mai alla bisogna. «L'India - ha spiegato von der Leyen - può svolgere un ruolo unico come ponte tra il Sud del mondo e il resto del mondo. Tra Indo-Pacifico ed Europa. E l'Europa è pronta a investire per contribuire a concretizzare questo obiettivo. Attraverso Global Gateway, la nostra offerta infrastrutturale globale da 300 miliardi di euro, possiamo investire in progetti per il trasporto di energia in tutta l'India e tra l'India e il mondo.

Finora, le parti hanno gettato le basi su settori in cui pare forte la convergenza di interessi, fra cui la tecnologia digitale, le telecomunicazioni e lo spazio. «Lavoreremo sull'intelligenza artificiale, sul 6G, avvieremo un dialogo sullo spazio e faremo ricerche congiunte sulle batterie elettriche», ha confermato il primo ministro indiano Narendra Modi. Von der Leyen ha citato altri settori in cui si possono condividere «tecnologia e know-how, come la sicurezza informatica, lo spazio o i droni».

Ma tra il dire e il fare ci sono sempre di mezzo le barriere commerciali.

Bruxelles chiede il «pass» per far entrare nel mercato indiano le sue automobili e ai suoi alcolici; Nuova Delhi, alle prese con un mercato del lavoro asfittico in rapporto alla popolazione, richiede più visti per i suoi cittadini e meno ostacoli per i suoi prodotti tessili e medicinali. Trovare una quadra sarà tutt'altro che facile.

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