Il nome del nuovo premier francese potrebbe arrivare presto. Il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato per oggi alle 14 all'Eliseo tutti i leader dei partiti che si sono dichiarati impegnati in «una logica di compromesso». Per questo ha lasciato fuori la France Insoumise (Lfi) e il Rassemblement National (Rn). «In Francia la situazione è impegnativa. Siamo fiduciosi che i leader politici agiranno per stabilizzare la situazione e che vareranno le misure necessarie per dare stabilita», ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, in conferenza stampa dal Bruxelles al termine della riunione dei ministri e a una settimana dalla sfiducia del primo ministro Michel Barnier, cadutio a causa di una mozione di sfiducia votata dall'estrema destra e dall'estrema sinistra. Lo scopo è «costituire un governo di interesse generale o renderlo possibile», si legge nella nota della presidenza della Repubblica: «L'obiettivo è portare avanti un accordo di metodo».
«Le sfide relative al debito della Francia riguardano l'economia francese, il Parlamento e il governo. Ma ho assoluta fiducia nella capacità dei leader politici francesi di adottare le misure necessarie a ridurre l'indebitamento e a riportare la stabilità necessaria in Francia. So che è un periodo difficile, ma confido che verranno adottate le misure necessarie», ha aggiunto il presidente dell'Eurogruppo Donohoe.
Il nome più quotato come possibile primo ministro è quello di François Bayrou, leader del partito centrista MoDem.
L'intenzione di Macron è di dividere il Nuovo Fronte Popolare, l'unione di tutti i partiti di sinistra e portare dalla parte del nuovo esecutivo i Socialisti, insoddisfatti dell'alleanza con Lfi di Mélenchon e che in questo modo guadagnerebbero lo status di partito della responsabilità.
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