E alla fine, pallottoliere alla mano, si scopre che in Senato la maggioranza di governo giallo-rossa sarà più larga delle previsioni. Già, perché in soccorso all'asse Movimento 5 Stelle-Partito Democratico, arrivano i parlamentari di Liberi e Uguali e non solo: ecco anche ex grillini e i senatori a vita.
Se per pentastellati e dem i numeri a Montecitorio erano più che rassicuranti – alla Camera il M5s ha 216 deputati, il Pd 111 e Leu 14 – a Palazzo Madama potevano esserci problemi, soprattutto in caso di defezioni tra i senatori grillini più vicini all'ex alleato leghista. Su tutti l'ex direttore de La Padania Gianluigi Paragone.
Analizzando per gli scranni, non è difficile pensare che il Conte-bis possa raccogliere – come fotografato dall'Huffington Post – tra i 169 e i 178 voti. Insomma, saldamente sopra l'asticella della maggioranza assoluta, fissata a 161 voti.
Un tetto sforato dalla somma dei senatori 5s, Pd e Leu, che fa 162. A loro si aggiungeranno altri colleghi del gruppo misto. Come un decano della politica nostrana quale è Pierferdinando Casini (eletto coi democratici il 4 marzo 2014). Il suo voto e quello Gianclaudio Bressa (anch'egli eletto coi dem) torneranno utili e faranno un gran comodo all’esecutivo. Così come quello del socialista Riccardo Nencini
In aggiunta possono arrivare anche i 4 "sì" della Südtiroler Volkspartei. La Svp al momento però fa la guardina e preannuncia l'astensione, ma non ha certo chiuso la porta a un possibile appoggio al governo.
E ancora, due eletti nella circoscrizione Estero e soprattutto gli ex del Movimento Stelle: Maurizio Buccarella Saverio De
Bonis, Gregorio De Falco e Paola Nugnes.Dulcis in fundo, i senatori a vita: Giorgio Napolitano e Liliana Segre sono voti sicuri, quasi come quello dell’ex presidente del Cosiglio Mario Monti.
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