Ancora segnali di pericoloso cedimento da parte della maggioranza di governo, oramai appesa ad un filo. Malgrado i tentativi del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di evitare gli argomenti più scottanti (vedi Mes) per non agitare troppo le fila che costituiscono la compagine giallo-rossa, è ormai evidente che l'alleanza fatica a rimanere tale e che la resa dei conti si avvicina.
Dopo l'accordo scricchiolante su Autostrade, che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha addirittura definito "equilibrato e rigoroso", la maggioranza ha dato nuovamente segnali di disomogeneità anche sul tanto discusso Meccanismo europeo di stabilità, accuratamente dribblato dal premier. Quest'ultimo, infatti, ancor prima di entrare oggi in Senato per l'informativa, ha subito chiuso la questione, dichiarando ai giornalisti che l'argomento non era "all'ordine del giorno" e liquidando di fatto la risoluzione presentata da +Europa.
Da tempo decisi a procedere con l'immediata attivazione del Fondo salva Stati, Emma Bonino e Benedetto Della Vedova hanno infatti cercato di smuovere le acque, ottenendo comunque un importante risultato. Pur se bocciata sia alla Camera che al Senato, la risoluzione di +Europa ha portato ancora una volta alla luce la grande fragilità della maggioranza. Malgrado il parere negativo degli alleati, Italia Viva ha infatti votato entrambe le volte a favore.
"A qualche ora dal sofferto e fragile compromesso su Autostrade, la maggioranza in Aula si è spaccata sul Mes in modo plastico, evidente, imbarazzante", ha commentato Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia, come riportato da "LaPresse". "Non è un episodio transitorio ma l’anello di una infinita catena, costellata da criticità e punti di frizione, che vede in Conte uno pseudo mediatore intento ad accontentare oggi uno e domani l’altro dei partiti di maggioranza pur di sopravvivere".
Un governo del tutto incapace, quindi, di affrontare e risolvere i problemi del Paese, secondo Sisto, che ha aggiunto:"L’Italia ha bisogno di competenze, capacità, autorevolezza. In questo esecutivo non ce ne è neanche una briciola".
Oltre allo strappo di Italia Viva, un altro duro colpo alla maggioranza è arrivato anche quando, sempre nella giornata odierna, i parlamentari sono stati chiamati a votare in merito alla risoluzione presentata dai partiti di maggioranza sulle comunicazioni del premier Conte al Consiglio europeo
straordinario del 17-18 luglio 2020: in questo caso la risoluzione è passata con soli 157 voti favorevoli, 130, invece, i contrari. Ormai lontana la maggioranza assoluta, fissata a 161: ben 4 voti, infatti, sono venuti a mancare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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