"Mai con Pd, M5S o Renzi": il no della Meloni a Draghi

La leader di Fdi: "Per dare una mano non abbiamo bisogno di ministri. Se arriveranno provvedimenti per fare bene all'Italia li voteremo"

"Mai con Pd, M5S o Renzi": il no della Meloni a Draghi

Dopo la pausa pranzo, sono riprese alla Camera le consultazioni di Mario Draghi con i partiti in vista della formazione della nuova maggioranza. La prima delegazione ad aver raggiunto il presidente del Consiglio incaricato nel pomeriggio è stata Fratelli d'Italia, guidata da Giorgia Meloni. Con lei anche i due capigruppo di Senato e Camera, Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida. A seguire verrà ricevuta da Mario Draghi la delegazione del Partito democratico, capeggiata da Nicola Zingretti, e in chiusura di questa giornata sarà la volta di Forza Italia, guidata da Antonio Tajani ma preceduto da una telefonata di Silvio Berlusconi.

All'uscita dell'incontro con Mario Draghi, Giorgia Meloni ha definito quello con Mario Draghi "un confronto cordiale e franco". Il leader di Fratelli d'Italia ha però ribadito al presidente del Consiglio incaricato la decisione del suo partito di non dargli la fiducia per la formazione del nuovo governo. Accantonata per il momento l'ipotesi dell'astensione compatta da parte del centrodestra: "Noi abbiamo proposto l'astensione, per il momento non è stata accettata, ma la proposta per tenere unito il centrodestra Fratelli d'Italia l'ha fatta". "Abbiamo confermato che per una ragione di metodo e di merito non voteremo la fiducia, ma non per un pregiudizio nei confronti del presidente Draghi", ha detto Giorgia Meloni, che non si è comunque tirata indietro per tutto quanto serve per il bene del Paese.

"Temo che si stia andando verso una maggioranza in cui i partiti preponderanti sono gli stessi che ci hanno portato al disastro. Fratelli d'Italia non andrà mai al Governo con il Pd, con il M5S e con Renzi. Per dare una mano non abbiamo bisogno di ministri e ministeri. Se ci saranno provvedimenti utili all'Italia li voteremo, senza chiedere qualcosa in cambio", ha affermato con decisione il numero uno di Fratelli d'Italia. Giorgia Meloni ha affrontato i temi a 360 gradi con Mario Draghi, che "ha detto delle cose condivisibili sul piano economico; in particolare quando dice che bisogna tornare a una spesa buona. Ma serve discontinuità con passato". A tal proposito, Giorgia Meloni auspica che questo sia un primo passo verso il cambiamento ma "il timore è che con maggioranze uguali alle precedenti questo non possa avvenire".

Il presidente di Fratelli d'Italia si è confrontata apertamente con Mario Draghi: "Ci sono tante questioni aperte, dalla sanità, all'immigrazione, all'economia. Auspico che ci sia da parte del presidente Draghi una sua visione da far digerire ai partiti che lo sostengono, invece della ricerca di una sintesi, che poi si rivela un compromesso al ribasso". Sul tavolo anche il tema delle elezioni, che per il momento sembra escluso: "Abbiamo chiesto al premier incaricato se il suo sarà un governo a termine, che consenta di riportare al voto gli italiani a giugno. Non è così, l'orizzonte è più lungo, di legislatura. Serve un governo autorevole e coeso con una maggioranza omogenea. Questo è possibile solo con voto e con un altro Parlamento". Giorgia Meloni ha poi dichiarato che se quello di Mario Draghi fosse un governo a termine, con scadenza a settembre, lo voterebbe, confermando l'ipotesi già trapelata che "ci sarà un secondo giro di consultazioni con Draghi".

A quel punto è probabile che Fratelli d'Italia sciolga le sue riserve: "Ho detto che non voteremo la fiducia, poi se voteremo contro o se ci asterremo dipende da che tipo di governo si configura".

E sul futuro della coalizione, Giorgia Meloni dice che "il centrodestra per noi resta un valore, si è diviso varie volte in questi anni ma abbiamo sempre ricostruito. Possiamo fare una maggioranza assieme, posso non condividere ma non giudico gli altri".

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