Malattia e impedimenti, la "rinuncia" firmata 12 anni fa

L'atto consegnato all'allora segretario di Stato Bertone nei primi mesi del pontificato

Malattia e impedimenti, la "rinuncia" firmata 12 anni fa
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Dimissioni del papa? Se ne parla a ogni problema di salute di Francesco. Quello che è certo è che Bergoglio ha già firmato una lettera di dimissioni per il caso in cui le sue capacità decisionale e di governo vengano paralizzate in modo permanente da una malattia. Questa lettera è stata firmata all'inizio del pontificato, nel 2013, quando era fresco lo choc della decisione del suo predecessore, Joseph Ratzinger, di abbandonare il pontificato il 28 febbraio 2013 e quando in molti gli chiedevano se avrebbe seguito l'esempio di Benedetto XVI. Così, cosa che ha rivelato nel dicembre del 2022 nel corso di un'intervista al quotidiano spagnolo Abc, ha fatto quella scelta, assistito dall'allora segretario di Stato Tarcisio Bertone.

Quando l'intervistatore gli chiese cosa succede se un Pontefice resta improvvisamente impedito da problemi di salute o da un incidente, Bergoglio rispose: «Io ho già firmato la mia rinuncia. Era quando Tarcisio Bertone era segretario di Stato. Ho firmato la rinuncia e gli ho detto: In caso di impedimento medico o che so io, ecco la mia rinuncia. Ce l'hai. Non so a chi l'abbia data Bertone, ma io l'ho data a lui quando era segretario di Stato». Francesco confessò in quell'occasione di non aver mai rivelato prima questo dettaglio e scherzò così: «Ora forse qualcuno andrà a chiedere a Bertone: Dammi quella lettera... Sicuramente lui l'avrà consegnata al nuovo segretario di Stato, il cardinale Parolin».

Bergoglio in quel momento aveva difficoltà di deambulazione a causa della gonalgia, e lui così spiegava: «Si governa con la testa, non con il ginocchio». Anche in altri casi Bergoglio è sembrato ribadire la sua scarsa propensione a prendere in considerazione l'idea dell'autolicenziamento, sottolineando che il pontificato è «ad vitam» e dicendo che la sua lettera di dimissioni era stata firmata solo per casi estremi: «L'ho fatto nel caso che io abbia qualche problema di salute che mi impedisca di esercitare il mio ministero e di non essere pienamente cosciente per poter rinunciare. Questo però non vuol affatto dire che i Papi dimissionari debbano diventare, diciamo così, una moda, una cosa normale. Benedetto ha avuto il coraggio di farlo perché non se la sentiva di andare avanti a causa della sua salute. Io per il momento non ho in agenda questo. Io credo che il ministero del Papa sia ad vitam».

In un'altra intervista, nel luglio 2022 a Televisa Univision, Francesco aveva detto che nel caso in cui dovesse mai rinunciare al pontificato non si farebbe chiamare «Papa emerito» né vestirebbe la talare bianca, non vivrebbe in Vaticano né tornerebbe nella natia Argentina: sarebbe un semplice «vescovo emerito di Roma» e vorrebbe trovare una chiesa nella capitale dove poter continuare a confessare i fedeli e visitare i malati. Una vita da pastore, insomma, quella che lui ha sempre prediletto.

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