Crollo del fatturato dell'industria nel 2020. I ricavi delle imprese, ha rilevato l'Istat, hanno registrato una flessione dell'11,5% su base annua, il peggior risultato dal 2009. Male anche gli ordini all'industria che l'anno scorso sono calati del 9,6 per cento.
Pur segnando diminuzioni pressoché analoghe sul mercato interno (-11,5%) e su quello estero (-11,8%), nella seconda metà dell'anno il primo presenta un recupero più veloce. Al netto della stagionalità nel secondo semestre si registra un incremento rispetto al primo del 19,4% per il fatturato interno e del 12,6% per quello estero. A dicembre il fatturato, al netto dei fattori stagionali, è aumentato dell'1% su base mensile, mentre è diminuito dello 0,5% sullo stesso mese del 2019.
Il settore dei mezzi di trasporto ha registrato la crescita tendenziale più rilevante (+38,9%), seguito dall'industria metallurgica (+7,1%), mentre il comparto tessile e dell'abbigliamento e le raffinerie hanno segnato le performance peggiori (rispettivamente -19,4% e -30,7%).
Gli ordinativi hanno registrano a dicembre un incremento congiunturale (+1,7%) che riflette un sostenuto aumento delle commesse provenienti dal mercato interno (+6,5%) e un significativo calo di quelle provenienti dall'estero (-4,9%). In termini tendenziali, l'indice grezzo è cresciuto del 7%, con aumenti su entrambi i mercati (+7,8% quello interno e +5,8% quello estero). I maggiori incrementi si sono registrati nella metallurgia (+15%) e nell'industria dei macchinari e delle attrezzature (+12,6%), mentre i peggiori risultati si rilevano per le farmaceutiche (-5,8%) e per l'industria tessile e dell'abbigliamento (-12,6%).
I dati allarmano le associazioni dei consumatori. Per il Codacons i dati «attestano la crisi nera vissuta dall'industria italiana a causa del Covid» e il 2020 «si conferma un anno disastroso per il comparto industriale, e dopo la produzione anche fatturato e ordinativi risultano in picchiata». L'Unione nazionale consumatori parla di «anno funesto» e «dati devastanti». Al coro di preoccupazioni fa da contrappeso la speranza manifestata dalla Coldiretti.
L'alimentare «mantiene il fatturato sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente (-1%) salvato dall'export che fa segnare il record storico a 46,1 miliardi, in netta controtendenza rispetto agli altri settori produttivi», ha sottolineato l'associazione dei coltivatori. Secondo la Coldiretti si tratta di «un risultato ottenuto grazie alla fame di made in Italy sulle tavole di tutto il mondo».
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