I senatori grillini vogliono rottamare Di Maio, Fico e Taverna. A Palazzo Madama sarebbe pronto un documento per chiedere ufficialmente al leader del M5s Giuseppe Conte di non derogare, in vista delle prossime elezioni politiche, alla regola che impone il limite del doppio mandato per i parlamentari.
L'iniziativa è di un gruppo di senatori. Ma pare dietro ci sia lo zampino dell'avvocato di Volturara Appula. Che punta a sbarazzarsi di big troppo ingombranti per la sua leadership. C'è una premessa da fare: al Senato, al contrario della Camera dei Deputati, il gruppo è composto al 90% da eletti al primo mandato. Che ovviamente sperano (una parte di loro) nella riconferma. Altro aspetto da tenere in conto: a Palazzo Madama c'è un'ampia pattuglia di contiani capitanata da Ettore Licheri. Un indizio che confermerebbe come dietro la mossa vi sia la regia dell'ex premier, da sempre allergico a concedere deroghe al doppio mandato.
Certo, lo stop alle deroghe comporterebbe l'addio al Parlamento della vicepresidente del Senato Paola Taverna e del presidente della Camera Roberto Fico, due alleati di Conte nella guerra contro Di Maio. Ma in cambio resterebbe fuori dai giochi il ministro degli Esteri. C'è la guerra alle porte. Quella vera con cannoni e bombe. Ma i grillini pensano al seggio in Parlamento. I malumori dei senatori dovrebbero confluire in un documento da consegnare nelle mani di Conte.
«Di Maio, Fico e Taverna - ragionano i promotori dell'iniziativa - sono diventati ministri e presidente della Camera grazie alla promessa fatta agli elettori sul limite del doppio mandato. Non si può derogare. Sarebbe disonesto». E poi: «Come si valuteranno le deroghe? Chi stabilirà i meriti?» continuano i senatori grillini. Il Movimento è nato su un pilastro valoriale: uno vale uno. «Questa regola - attaccano gli ispiratori del documento - verrebbe spazzata via con la concessione delle deroghe». Infatti, ai piani alti del Movimento si sta ragionando su alcune eccezioni. Di Maio, Fico, Taverna: nomi che si salveranno dalla tagliola del limite del doppio mandato per «meriti speciali». Dovrebbe essere questa la formula.
Ma in che modo si valuteranno i meriti? La battaglia si preannuncia dura. Da un lato della trincea, Di Maio, Fico e Taverna che non vogliono rinunciare alla poltrona in Parlamento. Dall'altra parte del campo di battaglia ecco i peones che venderanno cara la pelle per riconquistare il seggio.
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