Il manuale del Califfato: "Ecco il piano segreto per conquistare Roma"

Scoperto dagli inquirenti di Brescia un testo dell'Isis: prima attacchi piccoli poi la presa delle fabbriche di armi

Il manuale del Califfato: "Ecco il piano segreto per conquistare Roma"

La marcia su Roma delle bandiere nere è già stata pianificata con una strategia delirante, ma pericolosa, descritta in uno dei manuali dello Stato islamico indirizzato ai propri adepti in Europa.«L'offensiva verso Roma» è l'ultimo capitolo di un libro elettronico del Califfato sulle «bande islamiche» da reclutare a casa nostra. La pubblicazione era una delle letture preferite di un pachistano ed un tunisino arrestati lo scorso luglio nel Bresciano perché stavano progettando attentati. L'allucinante capitolo sulla conquista di Roma inizia con le istruzioni per «piccoli attacchi come rappresaglia agli attacchi del nemico» in Siria e Iraq. L'obiettivo, però, è un'escalation che faccia «scoppiare una guerra senza quartiere» nel vecchio continente. I combattenti di questa insurrezione islamica sarebbero i «mujaheddin» reclutati nelle comunità musulmane in Europa, soprattutto «quelli che hanno esperienza con le armi da fuoco».Il manuale spiega che i miliziani dovranno occupare le fabbriche di armi e assaltare arsenali «come lo Stato islamico ha fatto in Iraq». Nella prima fase il folle obiettivo non sarà marciare subito su Roma, ma «creare un corridoio attraverso i paesi confinanti (in Europa nda) dove ci sono gruppi musulmani». Poi bisognerà consolidare i contatti e aumentare il reclutamento «fino ad arrivare alla capitale, la città di Roma».Il folle stratega del Califfo che ha redatto il manuale di guerra in perfetto inglese sostiene che i mujaheddin «entreranno nell'Italia settentrionale. I musulmani del Regno Unito si uniranno a quelli della Francia, poi la Spagna, la Germania e la Scandinavia fino a quando non avremo circondato l'Italia da Ovest e da Nord. Da Est i nostri fratelli dei Balcani, bosniaci, albanesi e kosovari» chiuderanno il cerchio.Secondo la profezia del Califfo «la guerra santa in Europa» scoppierà quando le forze occidentale combatteranno lo Stato islamico in Siria. La parte finale della profezia prevede che la Nato verrà sconfitta «ed i musulmani conquisteranno Roma». Oltre alle infiltrazioni da Nord, Est ed Ovest «lo Stato islamico entrerà in Italia da sud con missili e navi» probabilmente dalla Libia.Nel frattempo la propaganda jihadista in rete è sempre «libera». Al Giornale è stato segnalato l'ennesimo estremista on line, avvocato a Roma e vicino ai Fratelli musulmani egiziani. Walid Fayez, il 14 novembre, un giorno dopo la carneficina in Francia, scriveva sulla sua pagina Facebook: «Il messaggio degli attentati parigini è chiaro. La vostra società deve provare il sapore del terrore ed i dolori che la nostra società prova quando lanciano le bombe dai vostri caccia sulle teste dei nostri civili... Russi e francesi hanno pagato dazio per il loro intervento di forza in Siria».Fayez ha il dente avvelenato con Israele. Il 30 novembre posta la foto di una strada di Bologna, Via de' coltelli. E commenta: «Questa via fa tremare i vigliacchi di Tel Aviv». Il riferimento è all'intifada dei coltelli che ha già provocato 150 morti in Israele negli ultimi tre mesi.L'immagine di una bambina moribonda in Siria, che sarebbe stata uccisa nei raid aerei alleati o dai governativi, scatena il 21 novembre un chiaro «bastardi crociati». L'altro chiodo fisso dell'avvocato Fayez è l'intervento di Mosca in Siria. Il primo ottobre prevede che «la violenza e lo spargimento di sangue si sposteranno prossimamente in Russia». Due giorni dopo insiste scrivendo che «con l'intervento militare in Siria Putin sta esponendo i cittadini e gli interessi russi al repentaglio ovunque nel mondo». Il 31 ottobre una bomba a bordo fa precipitare un aereo passeggeri russo sul Sinai uccidendo 224 persone.

Sabato Fayez commenta un post su un altro profilo Facebook, che denuncia il presunto bombardamento dell'aviazione di Mosca di una scuola con immancabili bambini morti. L'avvocato di Roma non ha dubbi riferendosi ai russi: «Poi si lamentano quando ricevono dei colpi duri e saltano per aria».

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