Marghera, stranieri metà dei bimbi

Il piano della Regione: fondi per far rientrare i nostri emigrati

Marghera, stranieri metà dei bimbi

Venezia Esiste un'altra Italia nel mondo. In questa Italia che sta diventando figlia di immigrati. E c'è un paese in Veneto che si prepara a diventare per metà italiano e per metà straniero. È Marghera, in provincia di Venezia. Secondo i dati dell'andamento demografico comunale 2018, per la municipalità di Marghera, i bambini stranieri tra gli zero e i quattro anni sono il 46,86%, nel 2017 erano il 44,8%.

A Carpenedo, una località del comune lagunare, sono il 40%, contro il 38% del 2017. Dati snocciolati dal consigliere comunale Emanuele Rosteghin (Pd). Una situazione che già qualche anno fa, anche nella vicina Mestre, era prevedibile con classi delle scuole materne ed elementari dove a volte si è sfiorato anche il 70% di stranieri. Alcuni genitori minacciarono di ritirare i figli da scuola e spostarli in altre scuole vicine, temendo ripercussioni sull'insegnamento. Perché il problema principale poi è anche la lingua. Con i mediatori culturali che scarseggiano, con i bambini che non sanno l'italiano, in che lingua insegni in una classe di 25 elementi che parlano uno in arabo, uno in cinese? Due anni fa all'istituto Giulio Cesare di Mestre sette alunni su dieci erano stranieri.

Una situazione che ha imposto di prevedere un tetto massimo per gli stranieri nelle scuole veneziane. Perché altrimenti poi durante l'ora di religione i musulmani escono, quelle di altre religioni anche; i musulmani che non possono suonare il flauto non fanno musica, e in mensa per quelli che non mangiano maiale occorrono piatti e pietanze a parte. Le recite non si possono fare, i presepi nemmeno, i crocefissi? Mettiamoci le tendine. Ma già nel 2014 i dati del comune di Venezia parlavano chiaro: a Marghera un abitante su cinque non è italiano. I più numerosi sono quelli del Bangladesh. Poi ci stanno i romeni, i moldavi, i cinesi, i macedoni, gli albanesi, i senegalesi, i filippini e i kosovari. Il dato più clamoroso riguardava le nascite: su 213 nati nel 2014, 99 erano stranieri. «Sicuramente occorrerà potenziare il numero dei mediatori culturali», dice Rosteghin. «Complessivamente a fine 2018 nel Comune di Venezia i residenti fra gli 0 e i 4 anni sono 8.495. Di questi 2.529 sono stranieri, pari al 29,8 % (i cittadini fra i 5 e i 9 anni sempre in Comune sono 10.142 e di questi 2.318 sono stranieri con una percentuale del 22,85)», spiega il consigliere.

Intanto il Veneto si prepara. Come? Facendo tornare gli emigrati italiani dall'estero. Perché nel mondo esiste un altro Veneto. La Regione per facilitare il rientro e l'inserimento nel territorio regionale di cittadini veneti emigrati all'estero e dei loro discendenti ha messo a disposizione un pacchetto di 390mila euro. Di cui 50mila già pronti.

Ed era stato l'assessore regionale Manuela Lanzarin ad annunciarlo a ottobre scorso. Ora un primo provvedimento riguarda il rimborso delle spese di viaggio, il trasporto delle masserizie e la prima sistemazione per ritornare a casa.

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