È l'ennesima storia di un uomo che non si rassegna alla fine di una relazione e massacra la sua ex. Questa volta, però, il tentato femminicidio è accaduto in Norvegia. La vittima, una studentessa italiana di 21 anni che studia a Oslo, adesso è ricoverata in ospedale in gravi condizioni. Martina Voce, figlia dell'avvocato fiorentino Carlo Voce, è stata accoltellata nel negozio e ristorante di eccellenze italiane Smack aV Italia, dove lavora come store manager mentre frequenta l'università nella capitale norvegese.
L'aggressore, che era stato il suo fidanzato per un paio di anni, è un informatico 20enne norvegese di origini indiane che lavora in uno studio legale. Un paio di mesi fa Martina aveva interrotto la relazione, lui non aveva accettato la decisione e aveva cominciato a tempestarla di chiamate e messaggi.
Venerdì il giovane si è presentato sul posto di lavoro di Martina, che si trova in un centro commerciale nel quartiere di Vulkan, sul lungofiume Aker, nel pieno centro della capitale, e senza dire nulla ha cominciato a colpirla con un coltello probabilmente da cucina. Avrebbe sferrato almeno una trentina di colpi, dall'orecchio alla carotide, senza lasciarle il tempo di reagire. Se la 21enne non è morta è stato solo grazie al coraggioso intervento di tre colleghi, due uomini e una donna, che si sono messi in mezzo per bloccare la furia omicida dell'ex, che è stato a sua volta ferito e ora è piantonato in ospedale in prognosi riservata, con l'accusa di tentato omicidio. È stato uno dei due uomini a colpirlo con il coltello nel tentativo di fermare la sua furia, tanto che in un primo momento era stato arrestato per poi essere rilasciato, avendo la polizia riconosciuto che ha agito in un momento di emergenza. Anche lui ha ferite compatibili con arma da taglio. La ragazza, ricoverata in rianimazione in coma farmacologico, ha già subito due interventi. La prima coltellata ha colpito l'orecchio sinistro. La prognosi non è stata sciolta, ma i medici sono fiduciosi che possa farcela. È stata una fortuna che l'ospedale fosse a pochi minuti dal luogo dell'agguato: se i sanitari non fossero intervenuti tempestivamente Martina forse non ce l'avrebbe fatta. I familiari hanno presentato una denuncia e la Procura di Roma, competente per i fatti che coinvolgono gli italiani all'estero, ha aperto un'inchiesta. Secondo la stampa locale nel locale, al momento dell'attacco, c'erano almeno una ventina di testimoni. Molti di questi hanno aiutato gli investigatori a ricostruire i fatti e partecipato ai soccorsi. Sul posto sono subito arrivati i rinforzi e l'area è stata transennata. L'aggressore è stato fermato da altri dipendenti, che hanno a loro volta utilizzato il coltello per immobilizzarlo a terra, non prima che si scagliasse sulla giovane con decine di fendenti in varie parti del corpo.
«Siamo tutti
molto sconvolti. Dobbiamo ringraziare i dipendenti dei nostri negozi, senza di loro forse Martina non sarebbe più in vita», ha commentato Cristiano Comelli, l'amministratore delegato della catena di negozi Smak av Italia.
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