Non è ancora allarme rosso, come in altri Paesi, ma la curva dei contagi in salita preoccupa il governo, che si prepara ad affrontare un'eventuale altra emergenza predisponendo nuove strette e controlli serrati per far rispettare i divieti in arrivo, entro mercoledì, con un nuovo Dpcm. Anche con l'intervento dell'esercito, se necessario. Perché sono gli assembramenti dei giovani a preoccupare, soprattutto all'uscita di scuola e la sera, e talvolta la polizia locale non ce la fa ad impedirli. Per questo il Viminale ha avvertito i prefetti che potranno essere impiegati anche i militari.
Non è questo il momento di abbassare la guardia. «La soglia di attenzione rimane alta. Disperderemmo altrimenti i sacrifici fatti. Se non camminiamo insieme, non andremo da nessuna parte», avverte il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che nel suo intervento all'Università di Teramo mette a confronto la situazione dell'Italia con quella di altri Paesi esteri: «Tutelare la salute dei cittadini è tutelare anche l'economia, i Paesi che hanno fatto una scelta diversa sono andati a sbattere e adesso si ritrovano in grande difficoltà, perché non si può pensare di correre sul piano economico senza garantire la sicurezza degli operai, dei lavoratori pubblici, dei cittadini».
Per evitare che la situazione precipiti nuovamente, come sta accadendo al di fuori dei nostri confini, il governo vuole correre ai ripari per tutelare la salute dei cittadini, anche a costo di scelte impopolari. Nuove limitazioni delle libertà personali sono in arrivo. Lunedì sera il nuovo Dcpm arriverà in consiglio dei ministri e parallelamente sarà chiesto al Parlamento di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, esclude un secondo lockdown: «Gli italiani sono rispettosi delle regole. I lockdown mirati possono avvenire solo in situazioni che non si controllano più da questo punto di vista». Dello stesso avviso il collega Luigi Di Maio: «Si potrà scongiurerà se gli italiani rispettano le regole». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, invece, torna a battere sul tasto della app Immuni, utile a contrastare l'epidemia. Sicuramente verranno confermati i provvedimenti in vigore, ma saranno anche stabilite nuove regole. Potrebbe essere introdotto l'obbligo delle mascherine all'aperto, come già accade in molte regioni, anche nel Lazio da due giorni. La notizia è stata anticipata dalla sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa. Il presidente del Consiglio ha confermato che è un tema di cui il governo sta discutendo e sul quale si confronterà con il Parlamento. Per ora nessuna decisione è stata presa. Si aspetta anche di valutare l'andamento della curva epidemiologica. Allo studio ci sono altre misure per limitare i contagi e non aggravare la situazione degli ospedali. Si pensa di fissare un orario, tra le 22 e le 23, per la chiusura dei locali aperti al pubblico, ristoranti compresi. Una sorta di coprifuoco, come già stabilito in altri Paesi, che aiuti a regolare la vita notturna. Potrebbero anche essere contingentati gli accessi ai luoghi chiusi e, come extrema ratio, anche quelli alle feste private.
Intanto il Viminale provvede a rafforzare i controlli, lì dove non basta il senso civico delle persone,
soprattutto nei luoghi caldi della movida. Nella circolare inviata ai prefetti si ribadisce il divieto di assembramento, l'obbligo di mantenere la distanza di sicurezza e le mascherine nei luoghi chiusi e ovunque previsto.
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