Omar Al Bashir sanguinario ex dittatore del Sudan, verrà giudicato dalla Corte penale internazionale dell'Aja. La notizia è stata confermata ieri dal ministro degli Esteri sudanese Mariam Al Mahdi. Al Bashir e due suoi stretti collaboratori finiranno alla sbarra per i crimini compiuti durante la guerra nella regione occidentale del Darfur. Senza dimenticare il sostegno a Osama Bin Laden e ad altri gruppi qaedisti che proprio in Sudan avevano allestito i loro campi di addestramento. In uno di questi si preparano al «martirio» anche guerriglieri poi impiegati negli attentati dell'11 settembre.
Il 77enne tiranno era salito al potere con un colpo di stato nel 1989, quando, come colonnello dell'esercito sudanese, aveva guidato un gruppo di ufficiali in un incruento golpe che aveva rovesciato il governo. Nell'aprile di due anni fa Al Bashir era stato destituito dopo le proteste che avevano infiammato le strade e le piazze di tutto il Paese. Disordini scoppiati all'annuncio dell'aumento di tre volte del prezzo del pane. Già nel marzo del 2009 il Tribunale dell'Aja aveva spiccato un mandato d'arresto nei confronti del dittatore per crimini contro l'umanità (compresi gli stupri di massa) e genocidio proprio per le violenze commesse in Darfur. Malgrado ciò,Al Bashir era riuscito a spostarsi nel Paese senza che nessuno lo consegnasse alla giustizia. Abdallah Hamdok, premier in carica, ha parlato della storica svolta.
«Non poteva rimanere impunito un uomo che è responsabile della morte di oltre 300mila persone. Per non parlare delle violenze che hanno dovuto subire le donne di quella regione. I suoi miliziani bruciavano i villaggi, stupravano le donne, uccidevano gli uomini e rapivano i bambini per renderli schiavi».
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