In occasone di un incontro per i 20 anni della morte di Giovanni Leone, Sergio Mattarella ha ricordato che "la non rieleggibilità del presidente della Repubblica con l'eliminazione del semestre bianco" è stata chiesta anche dallo stesso Leone, così come da Antonio Segni. Con queste parole l'attuale presidente della Repubblica sembra aver allontanato definitivamente l'ipotesi di un bis al Quirinale. Conferme sembrano arrivare da un'indiscrezione de L'Espresso, secondo il quale Sergio Mattarella avrebbe firmato oggi il contratto di locazione per l'affitto di una casa, che diventerà la sua residenza a scadenza del mandato. L'appartamento si trova tra il quartiere Parioli e il quartiere Salario Trieste.
L'intervento di oggi del presidente della Repubblica fa il paio con quanto già dichiarato da Sergio Mattarella all'inizio dell'anno, quando ricordò proprio la contrarietà alla rieleggibilità professata da Antonio Segni durante la sua commemorazione. Ora che si avvicina a grandi passi la scadenza del settennato, l'inquilino del Colle sembra aver messo le mani avanti, tirandosi fuori dalla corsa per le prossime elezioni. La sua conferma al Colle sarebbe un'opzione gradita a gran parte dei partiti, soprattutto a quelli dell'area di centrosinistra, ma le intenzioni di Sergio Mattarella sembrano andare definitivamente dalla parte opposta.
Nel ricordare quanto fatto da Giovanni Leone per l'Italia, il titolare del Quirinale ha voluto citare il discorso di insediamento come presidente della Camera nel '55: "Affermò: 'Nell'esercizio del mio mandato affidatomi non obbedirò che alla mia coscienza'. Nel corso del suo lungo impegno nei tanti ruoli di vertice nelle nostre Istituzioni è sempre stato questo il criterio delle sue scelte e la Repubblica, a venti anni dalla sua morte, lo ricorda con riconoscenza".
Mattarella, nel corso del suo omaggio di oggi, ha citato proprio il discorso che Giovanni Leone fece il 15 ottobre del 1975 in parlamento, "che venne ritenuto da giuristi autorevoli uno degli interventi sulle riforme istituzionali". Poi, rivolgendosi ai giornalisti, Mattarella ha detto: "La stampa è al servizio della verità, ma sappiamo tutti come questa sia inafferrabile. Accontentiamoci allora che la professione giornalistica sia esercitata con l'attenta, perfino esasperata, ricerca del riscontro oggettivo, con buona fede, con la consapevolezza dell'influenza che perfino la pubblicazione di una semplice notizia di cronaca o di un commento può esercitare sulla pubblica opinione e talora sullo sviluppo della società".
Parole che il presidente Mattarella ha voluto ribadire in ricordo della vicenda che portò alle
dimissioni del suo predecessore: "Difficile trovare una campagna giornalistica scandalistica e invereconda come quella diretta contro il presidente Leone, secondo un modello altre volte registrato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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