Italia Viva ha fatto marcia indietro, salvando il governo. La mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia, Alfondo Bonafede, non è passata, grazie ai seguaci di Matteo Renzi. Una scelta che appare priva di senso, dato che a febbraio era stato proprio il leader di Iv a minacciare la sfiducia contro il Guardasigilli.
"Conte ha scelto di metterci di fronte a un bivio- ha detto Renzi in un'intervista a Repubblica, spiegando la sua scelta di non votare la sfiducia-e io per l' ennesima volta ho scelto di mettere da parte le mie esigenze personali per mettere davanti l' Italia. E anche stavolta, come ad agosto per mandare a casa Salvini, siamo stati decisivi". E, a chi lo accusa di essere attaccato alla poltrona, il senatore risponde: "Le poltrone possono tenersele, a me interessa la politica, io voglio sbloccare i cantieri, una politica industriale, un'iniezione di fiducia che consenta al Paese di ripartire. Qui sta arrivando una crisi occupazionale senza precedenti, bisogna reagire". Per questo, Renzi, avrebbe deciso di non votare contro Bonafede, nonostante sostenga che sarebbe stato nell'interesse di Italia viva far cadere il governo: "Ma se guardo all'interesse dell'Italia no, abbiamo fatto bene- aggiunge- E del resto io faccio politica, non seguo i sondaggi. I sondaggi ti dicono quanto sei simpatico, i dati Istat ti dicono quanto sei competente. Mai avuto dubbi su cosa sia meglio".
Per il momento, quindi, il governo Conte resiste. In un momento come questo, sostiene Renzi, "sarebbe stato irresponsabile aprire una crisi al buio. Noi siamo gente seria, con la testa sulle spalle". In caso si sciolga il governo, infatti, "il compito del presidente della Repubblica sarebbe cercare una nuova maggioranza. In questo Parlamento la maggioranza si forma in un quarto d'ora. Ma non mi interessa arrivare lì. Quello che mi interessa è un lavoro serio, radicato, per affrontare i problemi. A me stanno a cuore gli italiani, non i litigi". Renzi nega anche su un rimpasto di governo, precisando: "Non me ne frega nulla dei posti di sottogoverno, mi interessano i cantieri, la politica industriale di questo Paese". Ma avverte: "Dopo di che devono capire che senza Italia Viva non c'è maggioranza".
Il leader di Italia viva mette sulla bilancia anche le aperture del presidente del Consiglio che, "ha dato dei segnali su Irap, braccianti, grazie alla battaglia della mitica Teresa Bellanova, decreto legge al posto dei dpcm". Inoltre, precisa Matteo Renzi a Repubblica, "ci sarà una commissione sulla prescrizione e noi nomineremo una donna, Lucia Annibali, e un tecnico, Giandomenico Caiazza". Ma ora la priorità riguarda le aziende e l'economia.
"Stiamo per entrare in uno tsunami occupazione", avverte il senatore di Iv, sostenendo la necessità di "sbloccare i cantieri": "Lo dicono anche i 5 stelle e so che su questa cosa specifica dal punto di vista teorico c'è piena condivisione. Quel che serve è una visione più ampia di politica industriale. Su questo vorremmo dare una mano. Ho la presunzione di aiutare il governo pur non essendo il mio governo".
Infine, c'è la "questione della scuola".
Secondo Matteo Renzi, è necessaria la riapertura: "I dati sull' aumento della povertà educativa nelle periferie di Roma fanno paura- spiega al quotidiano-Se la scuola è la prima cosa che chiudi e l' ultima che riapri hai un gigantesco problema di questione educativa e di credibilità davanti ai ragazzi". E conclude lanciando un appello: "Ripartiamo anche in classe".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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