Matteo Renzi torna a flirtare col Pd

Il leader di Italia Viva a Porta Porta non esclude un ragionamento con i democratici se scelgono la strada del riformismo

Matteo Renzi torna a flirtare col Pd

Matteo Renzi torna a flirtare con quei democratici di cui era stato segretario. A comunicarlo è il leader di Italia Viva a Porta Porta, dove dice a chiare lettere che un campo riformista col Pd sarebbe casa sua. “Se fanno un ragionamento alla Blair – dichiara l’ex premier – si ragiona”. Il messaggio è rivolto soprattutto al segretario nazionale del Pd Enrico Letta, che a suo parere, dovrebbe portare avanti un ragionamento alla Sholz o alla Macron, ma soprattutto deve impegnarsi per superare quell’incertezza che regna a quelle latitudini.

In un modello che guarda meno a sinistra, Renzi non esclude che possano rientrare anche i centristi vicini al governatore della Liguria Giovanni Toti e quei moderati con cui negli ultimi giorni l’ex presidente del Consiglio aveva avviato un confronto per creare il tanto auspicato terzo polo. In tal senso, sollecitato da Bruno Vespa, evidenzia come “non si organizza un partito politico sommando leader o presunti tali. Non si va da nessuna parte mettendo insieme gruppi dirigenti, una accozzaglia di ambizioni personali”. Un messaggio che fa capire a chiare lettere, come il desiderio sia quello di provare ancora una volta a riunire quel campo di centrosinistra che guarda più a centro e meno a sinistra e in cui probabilmente si ritroverebbe anche il leader di Azione Carlo Calenda.

La causa della svolta, comunque, sarebbe legata soprattutto alla fine dei 5 Stelle, considerando le vicende di cronaca degli ultimi giorni. Nei confronti dei pentastellati, Matteo Renzi, infatti, non utilizza parole dolci. “Non sono più in campo – dichiara alle agenzie. Sono finiti e di questo sono molto felice”. Richiamando, pertanto, il sogno che a suo dire avrebbe condiviso con il fondatore del Pd Veltroni, il leader di Italia Viva chiama il suo partito alla svolta a centro e quindi a un nuovo matrimonio, a patto però che sia garantita la lontananza dalla sinistra del segretario nazionale della Cgil Landini, da Fratoianni, dai grillini e soprattutto da Giuseppe Conte.

Il leader dei 5 Stelle, in questi ultimi giorni, a causa della vicenda per cui si è dovuto sospendere da presidente del Movimento, ha creato non poco imbarazzo a quelle latitudini, ripercussioni che se non si prendono le distanze, per Renzi, si potrebbero avere sull’intero centrosinistra. E' chiaro, comunque, come ancora una volta, l'ex premier mischia le carte in un quadro politico non chiaro e dove ogni alleanza allo stato è possibile, considerando che manca un anno al voto per le politiche.

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