Mattia morto per una coltellata: la lunga agonia del figlio dello chef

Era stato assalito da un 16enne mentre passeggiava con un amico in un mercato. Il papà lavora nelle cucine del consolato francese

Mattia morto per una coltellata: la lunga agonia del figlio dello chef
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Ha lottato per due settimane attaccato ai macchinari, solo nella stanza della terapia intensiva dell'ospedale di Istanbul, con solo il bip flebile dei monitor a ricordare che era vivo. Ma Mattia, 14 anni, non ce l'ha fatta: ieri i medici hanno dichiarato la morte cerebrale.

Finisce nel peggiore dei modi la storia dell'adolescente, figlio del cuoco italiano Andrea Minguzzi e della violoncellista turca Yasemin Akincilar.

Mattia Ahmet era stato ricoverato il 24 gennaio scorso. Il ragazzo era stato accoltellato al mercato da un altro adolescente per motivi che definire futili è poco. Soprattutto se si pensa che per quel «nulla» lui ha perso la vita (e i suoi genitori sono condannati a una specie di apnea eterna).

Mattia era in giro per le bancarelle di Kadikoy, quartiere sulla sponda anatolica della città sul Bosforo, con un amico, aveva chiesto i soldi e il permesso di uscire alla madre, in una delle prime prove di autonomia «da adulto». Mattina, strade strapiene di gente, quei contanti in tasca pronti da usare in qualche felpa «giusta» o i qualche ricambio dello skeatebord. Magari anche in qualche adesivo figo da attaccare sullo skate. Roba da teen ager, insomma, in una giornata serena.

Lo ha urtato uno sconosciuto, due anni in più di lui, quasi apposta a caccia di guai, e gli ha sussurrato «Sei bellissimo» o qualcosa del genere. «Scusa bro» avrebbe risposto lui dopo l'urto sulla spalla, come a dire: «A posto cosi». «Non sono il tuo bro» avrebbe risposto l'altro con tono di sfida. E poi il coltellino sfilato dalla tasca del giubbotto, la lama conficcata in pieno addome, il sangue, la gente indifferente mentre lui si accasciava a terra. E ancora: lui impotente accasciato sul marciapiede, l'amico dell'attacca brighe (16 anni) che, prima di fuggire, gli dava un calcio in segno di estremo disprezzo e spariva in mezzo alla confusione.

I due aggressori (entrambi con precedenti penali) sono stati arrestati ed ora, dopo la morte cerebrale di Mattia, la loro posizione si aggrava notevolmente anche se sono minorenni: dovranno rispondere di omicidio per futili motivi. Le coltellate sono state cinque, ci sono dei video che lo documentano: sono arrivate dritte agli organi vitali dell'adolescente, vicino al cuore, ai polmoni, ai reni. Un medico, che aveva assistito alla scena, ha prestato soccorso a Mattia prima che arrivassero i soccorsi, ha effettuato il massaggio cardiaco e le manovre di rianimazione e forse questo ha contribuito a tenere in vita il ragazzo, poi intubato e portato in ospedale in stato di coma.

Sui social non si contano i messaggi di solidarietà provenienti dall'Italia al papà di Mattia: Andrea Minguzzi è infatti molto conosciuto a Istanbul come chef ma per anni ha lavorato sulla riviera romagnola.

Originario di Misano Adriatico, è ambasciatore all'estero della cucina italiana in Turchia e chef del consolato francese ad Istanbul. Per due settimane le sue speranze e quelle della moglie sono rimaste appese a un filo, diventato sempre più flebile e ieri definitivamente spezzato.

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