Berlusconi tira dritto per la sua strada: si candida alla guida del Paese e della coalizione del centrodestra, fa campagna per le amministrative, chiude le porte ad Alfano e snobba Parisi.
L'ex premier ancora in campo «per senso di responsabilità», anche perché «me lo chiede l'Europa». Il Cavaliere resterà al centro della scena politica, a prescindere dalla decisione della Corte di Strasburgo. L'ex premier intende fare campagna elettorale alle prossime elezioni amministrative e, soprattutto, alle prossime politiche. Anche se non dovesse arrivare un verdetto positivo, lui ci vuol essere. Che sia candidabile o meno. Tutti i sondaggi lo descrivono troppo prezioso per Forza Italia in particolare e per il centrodestra in generale. Centrodestra a cui crede ancora, nonostante le frizioni con Salvini. Per l'ex premier il rapporto con il leader del Carroccio si recupererà e i rapporti di forza torneranno ad essere quelli di sempre: un'alleanza a guida moderata. Nessuna staffetta tra Salvini e Berlusconi: ancora una volta sarà Forza Italia il partito più pesante, in grado di fare da traino agli altri. Berlusconi locomotiva, Salvini, Meloni e gli altri a fare da vagoni. Per Berlusconi il «treno», più lungo è meglio è. L'intenzione è quella di mettere insieme un rassemblement il più attrattivo possibile. Attenzione, però: le porte non saranno aperte a tutti. Strada sbarrata, per esempio, per l'ex delfino Angelino Alfano. Quest'ultimo, pur chiamandosi Nuovo centrodestra (ora Alternativa popolare ndr) ha sempre fatto parte di tutti i governi di centrosinistra che si sono succeduti: da Letta a Renzi, passando per Gentiloni. Quando è troppo è troppo. Nessun corteggiamento neppure a Stefano Parisi che ieri ha tenuto a battesimo la sua prima conferenza nazionale a Roma. Lui, con la sua Energie per l'Italia, sta andando per la sua strada; fa da sé. Anche perché, con l'ambizione di guidare i moderati, propone le primarie che non sono mai piaciute al Cavaliere. «I leader li scelgono gli elettori al momento del voto. Punto».
Berlusconi è convinto di vincere ancora. Prima alle amministrative di giugno, poi alle politiche che non saranno tra breve. E proprio per dare una mano alle prossime elezioni locali, il Cavaliere è voluto intervenire a un evento organizzato dalle parlamentari azzurre in Toscana. Mara Carfagna, Deborah Bergamini ed Elena Centemero, ieri hanno organizzato la kermesse «Prima le donne» sia a Firenze sia a Lucca, dove si voterà il prossimo 11 giugno. A loro un messaggio per suonare la carica: «Vincere in Toscana ha sempre un gusto particolare, perché questa terra è stata da sempre considerata rossa. Ma noi vogliamo vederla sempre più azzurra e più libera». E ancora: «Una parte importante del nostro programma è dedicata proprio alle donne perché sono il motore dell'Italia; a cominciare dalle nostre mamme, a cui vogliamo dare una pensione adeguata per consentire loro di vivere una vecchiaia dignitosa e serena. E potete stare certi: non è un pesce d'aprile».
Quindi lancia il suo Albero delle libertà le cui radici sono i precetti liberali: meno tasse (nessuna tassa sulla prima casa, sulla successione e sulla prima automobile), meno Stato (no all'oppressione fiscale, alla burocrazia e meno oppressione giudiziaria), meno Europa.
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