All'Italia in questo momento difficile serve meraki. E che sarà mai, un amuleto linguistico, lo slogan della fortuna, una diavoleria della destra? Invece no, nel dominio delle immagini e di internet, un segno puramente verbale si riprende per un attimo la scena. Basta la parola, diceva una celebre pubblicità. Basta la parola, ricordava il mio professore di Psicolinguistica. L'uomo delle caverne prima del logos, per fare in modo che gli altri uscissero, faceva gesti mimetici e un po' nevrotici. Poi, a un certo punto dell'evoluzione, ha detto, semplicemente, esci. Insomma la Meloni per pochi minuti è riuscita a far dimenticare il contante e ci ha ricordato quanto contino le parole, specie se non le capiamo subito. La semantica ci dice dal greco moderno che meraki vuol dire fare qualcosa con tutto se stessi, con tutta la passione, il coraggio, la creatività che si hanno dentro. Siccome però spesso il filo che conduce dal significante (il segno fonico-grafico) al significato (la rappresentazione concettuale) fa degli strani giri, quel termine è forse intraducibile, o tradurlo alla lettera vuol dire banalizzarlo, toglierli quell'eco di senso che lo rende unico. Borges per parlare di infinito non usava eternity ma everness, una sorta di infinitezza. Credo che la Meloni volesse dire che non basta solo lei a metterci l'anima in quello che fa. Anche i rosiconi non possono non dire che sia entrata con tutta se stessa in un ruolo istituzionale che sente come una missione. Non è il momento del distacco e della critica continua, ognuno, nel suo, deve fare le cose con grande autenticità interiore, in un puzzle collettivo che deve portare a una sorta di riscatto nazionale. Sarebbe bellissimo ma bisogna dire per onestà che tanto meraki non si vede in giro e anche il Censis ci colloca in uno stato melanconico, non proprio il migliore per un'azione di cambiamento. A meno che la premier non ce l'avesse con qualcuno della sua categoria professionale, allora la questione diventerebbe più maliziosa. Qui traduco a titolo personale. La maggioranza, quel mood, dovrebbe averlo per definizione, e l'opposizione dovrebbe averlo, sempre per definizione, ma per scopi opposti.
Il Pd però è sicuramente in fase melanconica, Conte il meraki lo applica non al Paese ma solo a quel paese che ha già il reddito, e Calenda quella furia greca moderna la usa a giorni alterni per spiazzare opposizione e maggioranza. Meraki a tutti!
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