Nuovi attacchi contro il centrodestra e i suoi candidati. Nuovamente nel mirino degli haters, questa volta a Palermo, è finita Rita Dalla Chiesa, candidata alle elezioni con Forza Italia. Per pungolare l’amata conduttrice, il Collettivo Offline ha scomodato il padre Carlo Alberto Dalla Chiesa. Uno sfregio che testimonia il picco di odio raggiunto in questa campagna elettorale.
I protagonisti della provocazione hanno affisso sui muri della città alcuni manifesti con la foto del generale e la scritta “Scusate, me figghia è na niagghia”, ovvero “Scusate, mia figlia è inutile”. Il riferimento, naturalmente, è alla candidatura di Rita Dalla Chiesa con gli azzurri. Una nuova ondata di violenza verbale a nove giorni dal voto, ma l’ex volto di “Forum” può contare sul sostegno della politica. O per la precisione, del centrodestra.
Giù le mani da Carlo Alberto Dalla Chiesa e da sua figlia, la nettissima la presa di posizione di Licia Ronzulli: “I manifesti affissi per le strade di Palermo accanto a quelli di Totò Riina sono un insulto allo Stato, un oltraggio al generale 'eroe’ che ha sacrificato la sua intera vita per combattere la mafia, ai figli che hanno sopportato il peso doloroso di tale responsabilità e della perdita del padre”. La vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato ha poi rimarcato: “Questa campagna d'odio ha superato il limite del consentito e dell'umanamente accettabile: la lotta della sinistra si macchia sempre dell'infamia”.
Anche la vice sindaco di Palermo Carolina Varchi (Fratelli d’Italia) ha condannato senza mezzi termini il fatto.
"Non lasciano in pace neppure i morti”, la sua rabbia: “Questi manifesti dei collettivi, affissi a Palermo, sono oltraggiosi e vergognosi oltre che ingiuriosi nei confronti di un uomo di Stato ucciso dalla mafia. La mia solidarietà”. Ricordiamo che non si tratta di un caso isolato. Il Collettivo Offline aveva già tappezzato Palermo con finti manifesti elettorali, nel mirino sempre Forza Italia e la Nuova Dc.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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