Un documento comune in 5 punti firmato da quattro ministri dell'Interno che l'8 ottobre sarà sottoposto all'intera Unione europea. Ma, nonostante il premier Giuseppe Conte assicuri di non voler "arretrare di un millimetro" nelle sue richieste per gestire i flussi migratori, arriva il primo "schiaffo" all'Italia.
Al minivertice a La Valletta - a cui hanno partecipato Italia, Malta, Germania e Francia - è stata infatti bocciata la proposta italiana di instaurare una rotazione dei porti automatica per far sì che non fossero solo Italia e Malta ad accogliere le navi cariche di migranti. Il meccanismo sarà soltanto su base volontaria.
Passa invece la redistribuzione "su base obbligatoria" (e in massimo 4 settiman) a cui avevano già aperto Angela Merkel e Emmanuel Macron nelle scorse settimane promettendo di farsi carico del 25% ciascuno dei migranti soccorsi nel Mediterraneo. Una volta ridistribuiti, i migranti in questione non saranno più a carico del Paese dove sono arrivati inizialmente ma solo del Paese di accoglienza, e questo vale anche per le operazioni di rimpatrio del non avente diritto.
"Siamo partiti con il piede giusto", ha detto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese partendo di "progetto ambizioso" e di ricollocazione "in tempi molto rapidi", "Da oggi l'Italia non è più sola".
Ma nell'accordo si parla chiaramente di un "progetto pilota" che dovrà ora essere sottoposto agli altri Paesi. E soprattutto resta da sciogliere il nodo dei migranti economici, quelli cioè che si spostano pur non avendo diritto all'asilo. L'Italia vorrebbe che anche questa tipologia rientrasse nelle quote da redistribuire (a differenza di quello che accade ora), ma è difficile che questo venga accettato dagli altri Stati - Germania e Francia in testa -, da sempre pronti ad accogliere solo i veri rifugiati.
Inoltre si specifica che l'intesa riguarda solo i migranti "salvati in mare dalle Ong o da navi militari o di altro tipo", mentre quelli che arrivano con "i barchini restano da noi".
Esulta da New York pure Giuseppe Conte.
"Siamo molto cauti, ma potrebbe anche esserci una rotazione dei porti", ha assicurato prima di partecipare all'Assemblea Onu, "Lavoriamo a un più efficace meccanismo di rimpatri. Chi non ha diritto deve essere riportato nella terra di origine".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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