Migranti, la Gran Bretagna adotta il "Meloni style"

Il "Sunday Times" svela: Londra tratta con Kurdistan, Turchia e Vietnam per replicare i patti Roma-Tirana e limitare gli sbarchi

Migranti, la Gran Bretagna adotta il "Meloni style"
00:00 00:00

«Labours plans Meloni-style migrant deals». È questo il titolo principale della prima pagina dell'edizione domenicale del britannico «The Times». Traduzione: «I laburisti lavorano ad accordi in stile Meloni sui migranti».

La notizia è di quelle che colpiscono, lasciano il segno e assumono un sapore quasi paradossale. Mentre in Italia la strategia italiana di contrasto all'immigrazione irregolare incorre in ostacoli di tutti i tipi, con l'opposizione sul piede di guerra e i decreti governativi impugnati dalla magistratura, in Europa l'azione dal governo Meloni viene sempre più innalzata a modello da replicare. Se nell'ottobre scorso la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen aveva invitato i Paesi membri a lavorare alla creazione di hub per i migranti in Paesi terzi, come fatto dall'Italia con l'Albania, ora è il Regno Unito a essere sempre più interessato a copiare il modello italiano degli accordi bilaterali stipulati con i Paesi di provenienza per contrastare alla fonte l'immigrazione irregolare. E questo nonostante a Londra ci sia ora un governo di centrosinistra.

Se Roma ha stretto intese con Libia e Tunisia, il governo di Keir Starmer vuole percorrere questa via con alcuni dei Paesi da cui partono la maggior parte dei migranti illegali che giungono in Gran Bretagna. In perfetto «Meloni style», appunto. Secondo quanto racconta il quotidiano di proprietà di Rupert Murdoch, il governo laburista sta seriamente pensando di stipulare accordi «in stile italiano con diversi Paesi per aiutarli si legge a fermare migliaia di migranti illegali che intraprendono il pericoloso viaggio verso la Gran Bretagna». Entro la fine dell'anno, Yvette Cooper, ministro degli Interni, dovrebbe riuscire a siglare accordi «con diversi governi, tra cui quelli del Kurdistan in Iraq, Turchia e Vietnam, con accordi di «cooperazione e sicurezza».

Secondo il Sunday Times, l'idea di questa operazione è nata quando «Keir Starmer ha incontrato la sua controparte italiana, Giorgia Meloni, a Roma a settembre»: in quell'occasione, i due omologhi «hanno discusso di come il suo governo di destra sia riuscito a ridurre il numero di migranti che raggiungono le coste italiane in barca, con il ministero degli Interni che ha segnalato un calo del 62% degli arrivi nei primi sette mesi di quest'anno. Frontex si legge ancora , la forza di frontiera dell'Ue, ha calcolato un calo del 64% del numero di persone in arrivo dal Nord Africa e da Malta». Il quotidiano riconosce che la rete di accordi siglati dall'Italia con i Paesi del Mediterraneo è stato un fattore vincente. «Al centro del calo degli attraversamenti ci sono gli accordi finanziari con Tunisia e Libia, da dove la maggior parte delle persone parte per l'Europa». Il Sunday Times sottolinea e rimarca gli aspetti finanziari dell'accordo: «L'Ue ha pagato alla Tunisia 105 milioni l'anno scorso per aumentare la sicurezza delle frontiere e addestrare la sua Guardia costiera, l'Italia ha fornito al Paese navi di pattugliamento e ha dato al suo governo altri 100 milioni per sostenere le piccole aziende e investire in istruzione ed energie rinnovabili» anche tramite gli accordi di cooperazione che rientrano nel Piano Mattei. «Meloni ha anche firmato un accordo sul gas con la Libia e sta addestrando ed equipaggiando la sua Guardia costiera. L'approccio è inteso a offrire incentivi per rimanere nel Paese di origine e deterrenti per impedirgli di andarsene».

Una strategia che punta a favorire lo sviluppo di questi Paesi, incentivando il diritto a non emigrare e la possibilità di costruire un percorso lavorativo nel proprio Paese. Un piano coerente con quanto dichiarato dallo stesso premier laburista in occasione dei colloqui con Giorgia Meloni a settembre.

Un incontro nel quale Starmer aveva apertamente parlato della necessità di affrontare la questione immigrazione con «pragmatismo britannico», elogiando «il lavoro a monte messo in campo dall'Italia nell'Africa del Nord».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica