Migranti, i governatori contro il governo: "Rimpatriare subito i clandestini"

Firmato un asse tra Toti, Maroni e Zaia. "Espulsioni di chi non ha diritto a stare qui in Italia"

Migranti, i governatori contro il governo: "Rimpatriare subito i clandestini"

Imperia - Un patto del centrodestra, firmato dalle Regioni Liguria, Lombardia e Veneto, per combattere il crescente fenomeno dell'immigrazione clandestina. Un protocollo di intenti annunciato, stamani, a Imperia, dai governatori Giovanni Toti e Roberto Maroni a margine del Raduno di Vele d'Epoca, che sarà presentato ufficialmente, lunedì prossimo, a Villa Lo Zerbino, di Genova, alla presenza anche del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

Il documento contiene una serie di richieste che i tre amministratori presenteranno al premier Renzi, al quale tra l'altro hanno già domandato un incontro. "I principali punti di questo protocollo di intenti - ha dichiarato Toti - sono il ritorno agli accordi bilaterali per le espulsioni di chi non ha diritto a stare qui in Italia; l'accelerazione delle procedure per concedere l'asilo a chi ne ha diritto e rimpatriare, invece, chi non lo ha. Poi, bloccare i flussi in arrivo e creare dei centri di identificazione e accoglienza sulle coste del Nordafrica, anche attraverso accordi con il governo provvisorio della Libia". Sulla stessa linea è pure il governatore della Lombardia, Maroni, che oggi ha incontrato il collega ligure proprio per discutere uno dei temi più d'attualità in Italia: "Sull'immigrazione abbiamo una posizione ben precisa - ha affermato l'esponente del Carroccio - che è l'esatto opposto di quello che fa il governo. Lunedì a Genova definiremo la nostra richiesta al Governo per gestire un fenomeno imponente che il governo sta sottovalutando". E poi: "Il governo non fa quello che deve - ha aggiunto Maroni -. Sta facendo venire i migranti, anziché fermarli alla partenza e quando sono qui non coinvolge le Regioni. Impone ai prefetti di dislocarli nei Comuni facendo arrabbiare tutti i sindaci, anche quelli del Pd".

Il riferimento è anche al sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, che nel maggio scorso si era autosospeso dal Partito Democratico, assieme alla propria maggioranza di

centrosinistra, accusando il governo Renzi, ma anche la segreteria regionale ligure del partito, di aver voltato le spalle alla città, in un momento in cui stava crescendo il numero di stranieri in arrivo al confine con la Francia.

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