Italia blindata dalle zone rosse, ma dal fronte del mare continuano a sbarcare, come se fosse normale, migranti positivi recuperati davanti alla Libia dalla nave delle Ong o da unità mercantili. Gli ultimi sono i 6 infetti portati in Italia da Ocean Viking, la nave della Ong francese Sos Meditarranee. Al momento sono 170 i migranti positivi e in quarantena. E lunedì a un giovane migrante è stata riscontrata, per la prima volta in Sicilia, la variante nigeriana del virus, che potrebbe resistere alle vaccinazioni. Oltre al danno subiamo la beffa: in un'intervista a Repubblica di ieri, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha ammesso che la ridistribuzione dei migranti nei paesi Ue è di fatto ferma. «Stiamo facendo il massimo sforzo per far ripartire il meccanismo dei ricollocamenti bloccato anche dalla pandemia» ha dichiarato la responsabile del Viminale.
L'Italia è l'unico paese che accoglie i migranti contagiati, come se fosse normale. Il resto dell'Europa blinda le frontiere e non accetterebbe mai scientemente degli infetti, migranti o meno. Giusto per fare un esempio, i lavoratori italiani transfrontalieri, assolutamente regolari, dal 15 marzo non possono entrare in Slovenia, la vicina repubblica che fa parte della Ue, se non hanno il tampone negativo.
Gli ultimi 6 migranti arrivati due giorni fa ad Augusta assieme ad altri 110 sono stati sottoposti a tampone in alto mare risultando positivi, ben prima che fosse concesso l'ennesimo porto ai talebani dell'accoglienza.
L'aspetto preoccupante è che da febbraio quasi ogni sbarco, grazie alle Ong o altre navi, registra dei positivi. L'8 febbraio sempre l'Ocean Viking porta in Italia 422 migranti. I controlli nel porto di Augusta segnalano 49 migranti contagiati dal Corona virus. Altri 21 positivi vengono scoperti sui 102 approdati il 22 febbraio, sempre ad Augusta, dalla nave della Ong basca «Salvamento Maritimo Umanitario». Il giorno dopo dal rimorchiatore d'alto mare, Asso 30, sbarcano a Porte Empedocle 232 migranti e 50 sono positivi. In tutto, solo a febbraio, abbiamo permesso l'arrivo in Italia di 120 migranti infetti. I contagiati, a parte i casi gravi che hanno bisogno dell'ospedale, ed i loro compagni di viaggio vengono trasferiti subito sulle navi quarantena che sono 5, ma vengono attivate a seconda degli arrivi. Queste imbarcazioni, solitamente passeggeri o traghetti, non costano poco. In rapporto al numero di cabine si va dai 30mila ai 36mila euro al giorno (circa 1 milione al mese) oltre ai 35 euro quotidiani di vitto e altro per migrante. Il 23 febbraio un gruppo di migranti ha tentato la fuga da nave Allegra ancorata a Porto Empedocle. Il personale a bordo allertava con gli altoparlanti di non avvicinarsi perché molti dei fuggitivi erano positivi al virus.
Dal 12 aprile dello scorso anno abbiamo «ospitato» in quarantena circa 10mila migranti, ma il confinamento su queste navi è duramente contestato dalle Ong. Nonostante le quarantene, lunedì scorso, è emerso il primo caso di variante nigeriana grazie ad un migrante sedicenne ricoverato da una decina di giorni nel reparto di Malattie infettive del Policlinico Martino di Messina. Ovviamente dopo la fuga da uno Sprar, centro per i richiedenti asilo, con un amico, pure lui positivo.
In Gran Bretagna, al contrario che da noi, il ministro dell'Interno, Priti Patel, è decisa a portare avanti il giro di vite sulla concessione dell'asilo.
In pratica chi arriverà regolarmente avrà una corsia preferenziale. I clandestini, che si affidano ai trafficanti di uomini, come gran parte dei migranti in Italia, otterrà permessi temporanei e sarà «avviato all'allontanamento dal Regno Unito».
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