Navi Ong con oltre 1000 migranti verso l'Italia. Ira Lega: "Vadano a Malta"

Le navi in questione sono straniere e stanno operando in acque maltesi

Navi Ong con oltre 1000 migranti verso l'Italia. Ira Lega: "Vadano a Malta"

Altri mille migranti potrebbero sbarcare a breve in Italia da navi Ong e questo ha innescato l'ira della Lega. Motivo del contendere soprattutto il fatto che le navi in questione sono straniere e stanno operando in acque maltesi. Per il Carroccio è inammissibile dunque che, ancora una volta, sia il governo di Roma a farsi carico delle operazioni di sbarco.

La posizione della Lega sulla questione è affidata al senatore Roberto Calderoli. "La Sea Eye e la Ocean Viking che stanotte hanno recuperato 800 immigrati in acque maltesi facciano rotta verso Malta, non verso Lampedusa”, ha dichiarato l'esponente leghista in una nota.

“Non esiste – ha poi proseguito Calderoli – che navi straniere di Ong straniere con clandestini raccolti in acque straniere approdino in un porto italiano. Non esiste che sia l'Italia a doversi fare carico di immigrati recuperati in acque maltesi”.

Le navi in questione sono tedesche e francesi. Si tratta, nello specifico, della Sea Eye e della Mission Lifeline. Entrambe nella scorsa notte hanno fatto salire a bordo complessivamente 400 migranti. A questi occorre aggiungere i 400 già a bordo della Sea Eye e i 245 migranti imbarcati sulla Ocean Viking della francese Sos Mediterranée. Un'offensiva, quella delle Ong ai limiti delle acque territoriali italiane, scattata grazie al miglioramento delle condizioni meteo nel Mediterraneo e alla partenza in contemporanea di decine di barconi dalle coste libiche.

Molte delle navi operanti in prossimità della Libia e il più delle volte in acque maltesi, sono salpate nei giorni scorsi. Dopo un'estate contrassegnata da un raddoppio dei numeri delle persone sbarcate rispetto al 2020, il timore in ambienti leghisti è quello di vedere anche in autunno un'importante impennata di arrivi.

Circostanza inaccettabile per una Lega il cui leader Matteo Salvini già da diversi mesi tuona contro il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Secondo il segretario del carroccio, l'attuale titolare del Viminale non ha saputo fermare il flusso migratorio dell'ultimo anno. La Lega, parte integrante dell'attuale maggioranza di governo, vuole quindi vederci chiaro.

E lo si vede anche nelle parole espresse nelle scorse ore da Roberto Calderoli. “Ora basta – ha tuonato il senatore – abbiamo delle leggi in Italia e i ministri competenti, a cominciare da quello degli Interni, hanno giurato sulla Costituzione di farle rispettare. Bene lo facciano da ora, intimando a queste ma i straniere di fare rotta su La Valletta non su Lampedusa”.

L'indicazione di Malta non è certo casuale. La Lega vorrebbe fare pressioni sul governo affinché Palazzo Chigi metta i maltesi di fronte le proprie responsabilità. Non solo perché gli ultimi salvataggi delle Ong sono avvenuti in acque Sar maltesi, ma anche per una gestione più condivisa dell'emergenza migratoria nello specchio d'acqua davanti la Sicilia.

Gli ultimi sbarchi non mancheranno di generare ulteriori frizioni sul tema immigrazione tra la Lega e il resto del governo. Con le Ong piazzate a largo della Libia, sono possibili ulteriori approdi già nei prossimi giorni.

Le dichiarazioni di Luciana Lamorgese

Nelle ultime ore sull'argomento è intervenuta lo stesso ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. In occasione della presentazione del protocollo d'intesa per l'accoglienza dei cittadini afghani in fuga dai talebani, il titolare del Viminale ha parlato di un'Italia rimansta sostanzialmente da sola. "Ci sono navi di Ong con a bordo tanti migranti - ha dichiarato Lamorgese - É giusto che si salvino, ma è ingiusto lo faccia solo l'Italia. Non può essere un carico solo per il Paese di primo approdo".

Un richiamo, quest'ultimo, rivolto soprattutto alle istituzioni comunitarie.

"L'Italia è un Paese accogliente - ha infatti proseguito Lamorgese - ma a volte l'Europa non è presente. L'Europa deve essere più solidale e partecipativa rispetto ai problemi che non possono ricadere solo su alcuni Stati".

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