Ovvio che se sei in giro a Quarto Oggiaro in piena notte lo metti quasi in conto di poter fare brutti incontri. Ma non ci pensi se passeggi di mattina in corso Venezia, nel quadrilatero della moda, tra vetrine griffate e ville d'epoca, dove c'è una telecamera ogni 50 metri. Eppure sembra che a Milano scippi e rapine avvengano indistintamente in periferia come in centro, di notte come di giorno.
Domenica mattina è toccato anche a Mario Boselli, ex presidente storico della Camera della Moda, 82 anni. Stava passeggiando a braccetto con la moglie quando un giovane lo ha aggredito per portargli via la catenina d'oro senza che lui potesse fare nulla per difendersi. Qualche mese fa la stessa cosa è successa al figlio. Da qui la decisione di scrivere una lettera al questore Giuseppe Petronzi per spiegare come la situazione in città sia oggettivamente insostenibile e si debba fare qualcosa.
E se il sindaco Giuseppe Sala un paio di mesi fa ha sminuito la pericolosità di Milano dicendo che si tratta più che altro di «una percezione», non la pensano allo stesso modo i milanesi, che si sentono sempre più insicuri. L'altro giorno Maria, 21 anni, studentessa del Politecnico, è stata aggredita in zona Bovisa mentre di notte tornava a casa dal turno come cameriera in un bar: l'hanno buttata a terra e presa a calci per portarle via borsa e cellulare. Lunedì sera un uomo è stato ferito gravemente in un parco pubblico da uno sconosciuto che lo ha ripetutamente colpito con una bottiglia causandogli lesioni che hanno richiesto 50 punti di sutura. Un uomo di 50 anni è stato accoltellato, il 26 luglio, mentre portava a passeggio il cane, in compagnia della figlia 14enne. E ancora: il 21 luglio ha fatto il giro dei social il racconto di Dj Hellen, artista famosa della scena hip hop, aggredita da un uomo mentre era in auto. Aggiungiamoci i colpi della banda dei Rolex: un austriaco di 50 anni è stato accerchiato in via Sant'Andrea, nel quadrilatero della moda, e rapinato di un orologio Patek Philippe del valore di 130mila euro. Continuiamo con le risse nella movida del fine settimana, a suon di cocci di bottiglia, le scorribande della baby gang in pieno giorno. La paura di girare per strada c'è ed è palpabile. E a confermarlo sono i numeri. I reati gravi in città sono calati, ma quelli minori sono in aumento. Milano ne registra 5.985 all'anno ogni 100mila abitanti, con scippi e rapine che nel 2022 sono aumentati rispettivamente del 18 e 24 per cento. Tanto che, in una classifica delle città con più denunce, Milano è sopra tutte, seguita da Rimini, Torino, Roma e Napoli.
In stazione Centrale la microcriminalità è di casa, nonostante le ripetute operazioni - urbanistiche e di controllo - per levarla di mezzo. Dal 16 gennaio 2023 al 16 giugno è aumentato il numero dei reati: se rispetto al 2019 il trend è in calo del -27,2%, rispetto al 2022 è invece +5,1%. Nel 2022 ci sono stati 1.166 reati, nel 2019 se ne sono contati 1.683. E proprio questo dato in calo ha fatto concludere al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, in occasione del vertice dello scorso maggio, che «a Milano non c'è un problema di sicurezza».
In azione, per contrastare furti e violenze, sono stati schierati oltre 9mila agenti. Ma quello che spiazza è come la microcriminalità sia diventata più sfrontata, più violenta e come avvenga indistintamente in ogni zona della città. Anche nella Milano bene della domenica mattina.
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