Hanno la volontà e la tradizione a resistere. Mancano i mezzi e le forze. Eppure il Panshir sta mostrando anche in questa occasione il coraggio leggendario a contrastare i talebani. La Valle del Panshir, dove si è trincerato Ahmad Massoud, figlio del «Leone del Panjshir» Ahmad Shah Massoud e considerato il leader della resistenza ai Talebani, è «assediata» ma i Talebani stanno negoziando con le forze dell'Alleanza del Nord «per trovare una soluzione pacifica», scrive il portavoce dei Talebani, Zabihullah Mujahid. Secondo il responsabile «sono stati riconquistati i tre distretti» della vicina provincia di Baghlan attaccate nei giorni scorsi dai miliziani guidati dal figlio di Massoud.
Intanto, stanno facendo il giro del mondo le immagini dei ragazzini armati nella Valle con le bandiere dell'Alleanza legate ai fucili. Un gruppo di resistenza anti-talebani ha affermato che nel Panshir in migliaia sono pronti a combattere. Abbiamo «migliaia di forze pronte per la resistenza», ma vogliamo prima portare avanti negoziati pacifici, ha detto alla Bbc Ali Nazary, capo delle relazioni estere per il Fronte di resistenza nazionale dell'Afghanistan. La Russia denuncia che la resistenza del Panshir rischia di innescare una nuova guerra civile in Afghanistan e precisa che non intende interferire nel potenziale conflitto fra i Talebani e le forze di Massoud, ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov sottolineando che il Presidente Putin ha parlato della «necessità di coordinare gli approcci alla crisi nel quadro del Consiglio di sicurezza dell'Onu e del G20». Insieme ai Paesi dell'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva, la Russia ha espresso profonda preoccupazione per le potenziali minacce provenienti dall'Afghanistan, e in particolare per la «forte presenza» dell'Is, ha precisato Peskov, dopo il vertice di emergenza, in video conferenza, dei Paesi della Csto. Abbiamo dimostrato a noi stessi, il passato ha dimostrato che nessuno è in grado di conquistare la nostra regione, soprattutto la valle del Panshir - ha incalzato Nazary. « L'Armata rossa, con la sua potenza, non è riuscita a batterci. Credo che oggi nessuna forza in Afghanistan abbia la loro potenza. Anche i Talebani 25 anni fa - ha proseguito - hanno cercato di prendere la valle e non ci sono riusciti, hanno dovuto fare i conti con una sconfitta schiacciante». Oggi resterebbe l'unica delle 34 province afghane a non essersi arresa ai Talebani. A suo favore gioca la geografia, un territorio aspro, abitato in maggioranza da tagiki, con una vallata incastonata tra le vette dell'Hindu-Kush. La provincia è divisa in sette distretti e conta 512 villaggi, con una popolazione di circa 173mila abitanti. Tutto intanto si prepara per venti di guerra.
«Da Kabul abbiamo inviato alcuni colleghi nel nostro ospedale di Anabah, in Panshir, per essere pronti a gestire eventuali afflussi massicci di feriti di guerra», ha reso noto Alberto Zanin, coordinatore medico di Emergency a Kabul, secondo quanto riporta l'ong in un tweet.
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