Una giornata di minacce, bugie e smentite quella del padre-padrone della Bielorussia Aleksandr Lukashenko. Il dirottamento del volo Ryanair, con la scusa di un allarme bomba, è servito soltanto per arrestare l'oppositore al regime Roman Protasevich. Ma l'uomo forte di Minsk non ha alcuna intenzione di ammetterlo, anzi replica duramente. «Ho agito in modo legale, proteggendo le persone, in linea con le regole internazionali», ha detto Lukashenko che è al potere da 27 anni. Ma le sue motivazioni fanno acqua da tutte le parti. Anche la voce messa in giro dal regime, che era stata la Svizzera ad avvertire le autorità di Minsk, è stata sbugiardata. «Le autorità svizzere non erano a conoscenza della minaccia bomba a bordo del volo Ryanair da Atene a Vilnius. Pertanto, non ci sono state segnalazioni da parte delle autorità svizzere alle autorità bielorusse in merito», ha detto Pierre-Alain Eltschinger, portavoce di Berna.
Lukashenko, però, fa finta di niente e ha accusato l'Occidente di intraprendere una «moderna guerra ibrida e dobbiamo fare di tutto per evitare che diventi un conflitto caldo». Ma non basta. «I nostri nemici fuori e dentro il Paese hanno cambiato i loro metodi di attacco allo Stato. Ecco perché sono passati dall'organizzazione di rivolte al tentativo di strangolarci ha aggiunto -. Hanno oltrepassato numerose linee rosse e anche limiti di ragione e morale». Lukashenko ha poi minacciato allentamenti da parte della Bielorussia sui controlli dei migranti alle frontiere e sul traffico di droga diretto in Occidente. «Stavamo fermando migranti e droga, ora li fermerete voi».
La decisione della Ue di imporre sanzioni, di bloccare i voli da e per la Bielorussia e lo stop al sorvolo del Paese sono un duro colpo per Minsk. L'ex repubblica sovietica, infatti, traeva un cospicuo guadagno dai diritti per sorvolare il Paese. E dovrà inoltre rinunciare al pacchetto di 3 miliardi di investimenti europei. Così Lukashenko ha alzato la voce, lanciando minacce. «Reagiremo duramente a eventuali sanzioni, attacchi e provocazioni. Non perché vogliamo iniziare qualche combattimento nel centro del continente, ne abbiamo avuto abbastanza», ma solo perché «l'Occidente non ci lascia altra scelta». Il leader bielorusso ha poi affermato che il dissidente arrestato ha confessato il complotto terroristico. Per questo motivo, da ora in poi, «le piazze non sono più accessibili perché la gente ha capito l'essenza delle proteste. La dignità dei bielorussi non consentirà ai terroristi e agli estremisti di manipolarci», ha aggiunto Lukashenko.
Ieri è scesa in campo anche la leader dell'opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaja, che ha chiesto alla Ue di interrompere «tutte le relazioni economiche con il regime». Secondo Tikhanovskaja, Lukashenko ha commesso un grave errore coinvolgendo i passeggeri del volo Ryanair perché ha aumentato la consapevolezza a livello internazionale della situazione in Bielorussia.
«Con questo caso Lukashenko ha superato una linea, è diventato una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale», ha aggiunto, invitando l'Europa a «guardare questa situazione non separatamente dalla situazione politica generale in Bielorussia perché sono in corso delle crisi politiche e umanitarie. Le persone vengono ancora torturate e ciò che abbiamo visto con questa fuga è il risultato dell'impunità del regime».
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