Minacce in piazza, caos in Aula. La deriva "No Pass" dell'Italia

Assediata la casa del sindaco di Pesaro Ricci: quindici denunciati. E Fdi blocca i lavori di Montecitorio

Minacce in piazza, caos in Aula. La deriva "No Pass" dell'Italia

Il virus è un virus anche perché fa litigare e l'assalto dei No Pass sotto casa del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, con slogan contro di lui e il green pass, è apparso inquietante all'intera maggioranza, per una volta concorde nell'avvertire il segnale d'allarme che arriva dalle piazze in ebollizione contro la certificazione verde. A Pesaro una quindicina di persone dei movimenti No Vax, Ioapro e Casapound sono state identificate e denunciate e ulteriori accertamenti sono in corso da parte della Digos grazie a foto e filmati della Polizia scientifica. Offrire sponda politica a un simile episodio, dopo le tante manifestazioni roventi non criticate, è sembrato troppo anche a Matteo Salvini.

Le tensioni di piazza hanno un riflesso in ciò che avviene in Parlamento, dove Fratelli d'Italia dall'opposizione ha sposato la battaglia al punto da occupare l'aula della Camera con striscioni «No green pass» che hanno costretto a sospendere la seduta. Dopo scontri accesi tra opposte fazioni al grido di «irresponsabili» (Beatrice Lorenzin, Pd) e «sei pazza» (Salvatore Deidda, Fdi), il tentativo di Fdi di ottenere il voto segreto o di bloccare i lavori è stato fermato dal voto (51 a 288, ma i deputati della Meloni sono 37).

Salvini ha condannato l'attacco all'abitazione del sindaco di Pesaro, anche se in altre situazioni aveva parlato di libertà di manifestare di fronte alla presenza di esponenti leghisti di peso, come Claudio Borghi e Simone Pillon, nelle piazze mobilitate soprattutto da Forza nuova e Casa Pound in cui non mancano professionisti, commercianti, piccoli imprenditori, famiglie, colpiti dalla crisi economica e terrorizzati dalle conseguenze del green pass, che temono sia un freno e non un rilancio delle attività grazie alle maggiori garanzie offerte a chi vuole entrare in un locale pubblico.

Esiste la salute dei cittadini da tutelare per evitare nuove ondate di Covid e nella Lega c'è chi contesta alla radice le proteste in piazza, come il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga («non è la mia manifestazione») o il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari («un errore»). Il responsabile sanità degli azzurri difende a spada tratta il provvedimento. «In questo decreto non ci sono limitazioni delle libertà personali. Al contrario, il green pass è uno strumento per circolare liberamente e in sicurezza» argomenta Andrea Mandelli.

Il Quirinale e Palazzo Chigi hanno messo in campo la propria forza. «Vaccinarsi è un dovere morale e civico» ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo che il premier, Mario Draghi, aveva dichiarato: «L'appello a non vaccinarsi è un appello a morire, o a far morire». Tra le posizioni inequivocabili quella del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, favorevole al green pass di Draghi e anche all'obbligo vaccinale per alcune categorie, di Matteo Renzi di Italia viva e del segretario del Pd, Enrico Letta.

Gli effetti negativi del vaccino, che sono una delle ragioni delle proteste, allo stato degli studi riguardano una sparuta minoranza, come accade per molti farmaci, così come assai limitato e con minore carica virale è il numero di coloro che si reinfettano dopo la seconda dose. Ma in tempi in cui principio d'autorità e figure paterne sono in crisi, anche nella vita politica, non tutti accettano i dati dell'Istituto superiore di sanità, in base ai quali il 99% dei morti di Covid da febbraio al 21 luglio non aveva completato il ciclo vaccinale. Rimane quell'uno per cento e la paura, sentimento spesso irrazionale a cui comunque la politica è chiamata a dare risposta.

«Squadristi!» ha attaccato il sindaco Ricci, richiamando insulto e paragoni col fascismo che si rincorrono in questi giorni, anche a causa del fatto che tra i più attivi organizzatori delle manifestazioni di piazza ci sia Forza Nuova. «Da Torino mi stavo collegando a Rete4 quando ho ricevuto da casa la notizia che centinaia di persone si erano assembrate nella via in cui abito, urlando, citofonando e creando disagio, paura ai miei familiari. Vergogna!» ha scritto su Twitter il sindaco di Pesaro, sottolineando che i suoi familiari si sono molto spaventati.

L'intervento del personale di servizio ha aiutato a risolvere la situazione. La solidarietà è stata trasversale, ma le posizioni politiche sono diverse e resta il timore che le contrapposizioni diventino scontri violenti non solo a parole.

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