La minaccia dei dazi a Bruxelles e Pechino

Report sulle relazioni commerciali

La minaccia dei dazi a Bruxelles e Pechino
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Pericolo rinviato, ma solo per poco. I provvedimenti più attesi, ma soprattutto più temuti dalle cancellerie internazionali e dall'Europa, per il momento aspettano. Donald Trump non impone nuovi dazi nel suo primo giorno alla Casa Bianca e resta da vedere quando lo farà. Secondo il Wall Street Journal, il neo presidente chiederà alle agenzie federali di redigere una valutazione sulle relazioni commerciali degli Stati Uniti con la Cina e con i Paese confinanti, Canada e Messico, per porre rimedio ai deficit commerciali. Sembra scongiurato, almeno nell'immediatezza, il timore degli alleati di un'ondata di dazi.

Con la Cina, la mano in parte tesa negli ultimi giorni sul caso TikTok potrebbe ammorbidire i durissimi avvertimenti rivolti nei mesi scorsi a Pechino, additata come nemico pubblico numero uno degli Stati Uniti e minacciata di dazi al 60% su tutte le sue merci.

L'impatto del ritorno del miliardario repubblicano alla Casa Bianca è un tema scottante che riguarda anche i rapporti commerciali con l'Unione europea, questione che ci tocca direttamente. La politica commerciale di Trump, se focalizzata su dazi e misure protezionistiche, rischia di colpire duramente l'economia del vecchio continente, già segnata dalla crisi energetica legata ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente e dalle tensioni con la Cina. Eppure anche il 46% degli americani interpellati per un sondaggio del New York Times approva l'idea di imporre ulteriori dazi sugli scambi commerciali con paesi stranieri. La strategia è ormai accettata dall'opinione pubblica Usa, un'altra delle vie concretizzare il motto «Make America Great Again». «Non ci faremo conquistare, nessuno ci spaventa», avverte Trump. «Questa nuova età dell'oro è appena cominciata» ha insistito il neo presidente, mentre le Borse europee chiudevano positive (Francoforte a +0,42%; Parigi a 0,31%, unica eccezione Milano a -0,34%) e dopo che anche le Borse asiatiche hanno chiuso in rialzo guardando con ottimismo ai rapporti bilaterali Usa-Cina: Shanghai +0,08%, Shenzhen +0,97%, l'indice Hang Seng di Hong Kong +1,75%.

Tokyo ha chiuso in rialzo, nelle ore precedenti al discorso, la prima seduta della settimana con l'indice Nikkei a +1,17% a quota 38.902 punti. I mercati azionari erano privi della guida di Wall street, chiusa per il Martin Luther King Day.

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