"Minaccia spaziale russa". Kiev vince sul Mar Nero

L'allarme di Washington: "Armi nucleari in orbita". Colpita la Kunikov in Crimea. Il bluff di Putin: "Speriamo vinca Biden"

La Kunikov nel 2015
La Kunikov nel 2015
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Una «grave minaccia per la sicurezza nazionale» incombe sugli Stati Uniti e i loro alleati. A lanciare l'allarme è stato ieri mattina il presidente repubblicano della commissione Intelligence della Camera, Mike Turner, che in una mail ai parlamentari e in una dichiarazione ha riferito di avere reso disponibili le informazioni a «tutti i membri del Congresso», che erano invitati a riunirsi nella Scif, la stanza schermata nel sottosuolo di Capitol Hill, dove vengono condivise le informazioni più sensibili. Allo stesso tempo, Turner invitava la Casa Bianca a declassificare le informazioni, così che gli Usa e i loro alleati «possano discutere apertamente le azioni necessarie per rispondere a questa minaccia». Poco dopo, toccava al consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, spiegare ai giornalisti che era stato lui stesso, prima dell'uscita pubblica di Turner, a convocare per giovedì una riunione riservata della Gang of Eight, il gruppo di otto membri del Congresso comn accesso a informazioni top secret: si tratta dell'intenzione di Mosca di mettere in orbita un'arma nucleare.

Invece l'Ucraina soffre nella guerra nel Donbass, ma si riscatta nel Mar Nero, dove sa fare molto male alla flotta russa. Ieri le forze ucraine hanno annunciato di aver distrutto un'altra grande nave da sbarco nemica, la Cesar Kunikov, al largo della Crimea nei pressi di Alupka, dopo che il 1° febbraio avevano colpito la Ivanovets. L'attacco, documentato da un video diffuso dall'intelligence militare di Kiev, è stato portato con droni marini Magura V5 dall'unità per le operazioni speciali Gruppo 13. Secondo gli ucraini molti degli occupanti sarebbero morti.

L'affondamento della Kunikov è stato confermato indirettamente anche dai soldati russi intercettati in conversazioni via radio dall'intelligence ucraina mentre parlavano di «detriti e una macchia oleosa» visti sul luogo dell'attacco. Kunikov era una nave da sbarco con un equipaggio di 87 persone a bordo, che ha partecipato ai conflitti in Siria, Georgia e Ucraina. Lo strapotere ucraino nel Mar Nero consente a Kiev di aumentare le esportazioni di grano e altri beni attraverso i suoi porti meridionali, mossa cruciale per la sua sopravvivenza economica. Ormai solo 5 delle 13 navi della flotta russa del mar Nero sono rimaste in servizio.

Una giornata positiva per le forze di Volodymyr Zelensky che però non cancella le preoccupazioni per una fase a dir poco complessa della guerra. Ieri il nuovo comandante in capo dell'esercito ucraino Oleksandr Syrskyi, in visita alle truppe che operano nelle zone di Adviivka e Kupiansk, ha parlato di una «situazione difficile», dal momento che «gli occupanti russi continuano ad aumentare i loro sforzi e hanno un vantaggio numerico in termini di personale e non contano le loro perdite».

La guerra in Ucraina intravede il triste traguardo dei due anni e Vladimir Putin è sempre più convinto di una propaganda a senso unico. Ieri il presidente quasi a vita della Russia ha firmato la legge che prevede la confisca delle proprietà alle persone condannate per aver diffuso «informazioni false sulle forze armate». Sulla guerra è intervenuto ieri anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, tirando una stoccata al candidato repubblicano alle prossime presidenziali Usa Donald Trump, che flirta apertamente con Putin. «La credibilità della deterrenza della Nato non andrebbe minata, neanche a parole, perché ne va della sicurezza di tutti gli alleati».

E «una Nato forte è positiva per gli Usa». E il presidente russo ha espresso anche una preferenza su chi sarebbe il presidente migliore: «Biden è una persona più esperta. È prevedibile, è un politico vecchio stile». Quindi sarà vero l'esatto contrario.

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