La Giannini citata in giudizio: danno erariale di 420mila euro

Il ministro dell'Istruzione citata in giudizio dalla Corte dei Conti per il subaffitto di un locale occupato dall'Università di Perugia, di cui era allora rettore

Il ministro Giannini in topless nelle foto scattate da "Chi"
Il ministro Giannini in topless nelle foto scattate da "Chi"

Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini è stata citata in giudizio dalla Corte dei Conti per danno erariale per una somma di 420mila euro. Gli atti contestati al titolare dell'Istruzione riguardano il subaffitto - correva l'anno 2008 - di un immobile occupato in parte dall’Università e di proprietà della Fortebraccio srl di Perugia, di cui il ministro fu rettore dal 2004 al 2013.

Il procedimento, partito dopo tredici mesi di indagini contabili, ha preso le mosse da una denuncia del novembre 2013 del collegio dei revisori dei conti dell'Università di Perugia. Al vaglio della Corte dei Conti ci sarebbero innanzitutto i quattordici mesi, dalla primavera 2008 al giugno 2010, in cui l'immobile sarebbe rimasto inutilizzato.

Il 14 giugno, quindi, veniva stipulato un contratto di subaffitto che assegnava l'immobile alla società "Il circo del gusto" con il patto di trasformarli in un'area a destinazione commerciale con "vocazione internazionale e culturale". Su queste basi sarebbe dovuta sorgere la Scuola internazionale di cucina italiana che, d'intesa con l'università, era chiamata a promuovere soprattutto "iniziative culturali" e garantendo, tuttavia, sconti del dieci per cento per personale d'ateneo e studenti.

Un altro punto al vaglio dei giudici della Corte è quello del canone di affitto (e di subaffitto): quello strappato dall'Università sarebbe stato di quindicimila euro superiore a quello incassato dai sub-affittuari. Quindi, una perdita secca.

Inoltre questo affitto non sarebbe stato pagato per i primi cinque mesi, spingendo l'ateneo a risolvere il contratto, pur senza potersi liberare degli inquilini morosi che dopo molti mesi. La procura della Corte dei Conti ha quindi calcolato l'eventuale danno erariale in 420mila euro.

Una stima comunque inferiore a quella ipotizzata dai revisori dei conti interni dell'ateneo, che, stigmatizzando "atti assolutamente privi di logica giustificazione e di buon senso e, quindi, posti in essere in maniera arbitraria e irragionevole", avevano invece calcolato un danno di 525mila euro.

Nel frattempo, il ministro ostenta serenità: "Sono assolutamente serena e certa della bontà dell’operato mio e del Consiglio di amministrazione che all’epoca presiedevo - ha spiegato la Giannini - Mi preme sottolineare, tuttavia, che le iniziative legate all’istituzione di una scuola di Alta formazione internazionale della cucina italiana sono

state approvate collegialmente dal suddetto cda. In attesa poi di comunicazioni ufficiali da parte della Procura umbra della Corte dei Conti, anticipo che ogni particolare sarà chiarito nelle sedi competenti"

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