"Il mio cervello rifiuta la morte di Kobe"

Vanessa e la difficoltà a elaborare il lutto per il marito e la figlia Gigi

"Il mio cervello rifiuta la morte di Kobe"

Se il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce, talora anche il cervello ha dei sentimenti che il cuore ignora. Quello di Vanessa Bryant, ad esempio, non ha ancora caricato il file della morte del marito Kobe, leggenda del basket, e della loro figlioletta Gianna Maria Onore detta Gigi di tredici anni, morti il 26 gennaio scorsi nello schianto dell'elicottero che trasportava loro e altre sette persone, sulle colline di Calabasas, in California.

Vanessa lo scrive su Instagram, in una spietata seduta di autoanalisi: «Il mio cervello rifiuta di accettare che se ne siano andati. È come se stessi cercando di elaborare la scomparsa di Kobe ma il mio corpo non riesce a capacitarsi che la mia Gigi non tornerà più da me. Mi sembra sbagliato. Perché dovrei svegliarmi un altro giorno dal momento che la mia bambina non può farlo? Mi sembra di impazzire, aveva così tanta vita da vivere».

Che cosa si prova a perdere in un solo secondo di distrazione del destino il marito e la figlia? I dolori si sommano, combaciano o si moltiplicano tra loro? Sono in pochi a poter dare una risposta, di certo Vanessa è ancora una parvenu nella gestione di un accadimento così straziante. Di certo può aiutarla avere altre tre figlie a cui trasmettere la voglia di andare avanti: «Non posso essere con Kobe e Gigi - scrive la vedova d'America - ma per fortuna posso contare su Natalia, Bianka e Capri. Mi rendo conto che ciò che provo è normale. Fa parte del processo di elaborazione del lutto. Volevo solo condividerlo nel caso in cui ci fosse qualcuno là fuori che ha subìto una perdita simile. Dio, come vorrei che fossero qui e che questo incubo finisse. Prego per tutte le vittime di questa orribile tragedia. Per favore, continuate a pregare per tutti».

Il prossimo 24 febbraio, a quasi un mese dall'incidente di Calabasas in cui oltre ai due Bryant sono morti il pilota Ara Zobayan, l'allenatore di baseball John Edward Altobelli con la moglie Keri e la figlia Alyssa, l'allenatrice di basket Christina Mauser, Sarah Chester e la figlia Payton,

compagna di Gianna, si terrà allo Staples Center di Los Angelse, casa dei Lakers di cui Bryant è stato il giocatore più importante di sempre, un memoriale per ricordare Kobe e per celebrare la vita di chi ancora ce l'ha.

AnCu

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