Onorevole Sestino Giacomoni, quali iniziative sul territorio avete sono concordato nella recente teleconferenza con Berlusconi e i responsabili regionali azzurri, che lei coordina?
«Il presidente è molto preoccupato per i problemi di tanti italiani e ci ha chiesto una mobilitazione straordinaria per aiutare le famiglie in difficoltà. In ogni Regione stiamo promuovendo una raccolta fondi per pacchi alimentari che le associazioni di volontariato faranno avere a chi ha davvero bisogno. Berlusconi ci ha anche incaricato di dare il via ad una consultazione sistematica con le associazioni di categoria, Regione per Regione, per raccogliere le loro indicazioni e farcene interpreti in sede parlamentare e politica. E daremo in via, sempre con il metodo del webinar, ad incontri con gli eletti di ogni regione per avere dai territori una testimonianza diretta della situazione, che non è uguale in tutt'Italia e richiede risposte differenziate. Il messaggio è chiaro: l'Italia ha bisogno di Forza Italia e Fi c'è, a livello nazionale e sul territorio».
Voi giudicate insufficienti i provvedimenti dell'esecutivo per famiglie e imprese. Che cosa chiedete?
«Non siamo noi a giudicarli insufficienti, ma tutte le organizzazioni di categoria: il decreto liquidità non ha ancora portato liquidi a imprese e famiglie. Fi ha elaborato 52 pagine con le sue proposte: in sintesi, servono risorse a fondo perduto, meno tasse e meno burocrazia. Il sistema Italia ha subito uno shock profondissimo, come per un infartuato che, se lungimirante, non torna alla vita di prima ma modifica le abitudini negative. La pandemia sta concedendo all'Italia la possibilità di cambiare strategie e politiche. Naturalmente, essenziale è il contributo dell'Europa. Berlusconi con la sua esperienza di impresa e politica, ha indicato in un'intervista al vostro giornale la strada al governo, speriamo lo ascoltino! Per molti anni i cittadini hanno pagato montagne di tasse. Adesso è lo Stato che deve fare la sua parte».
Quanto è concreto il rischio che semplici cittadini e imprenditori finiscano nelle mani di mafie e strozzini e le aziende oggetto di shopping internazionale?
«Purtroppo, molto. La mancanza di contributi a fondo perduto e il complesso meccanismo burocratico per consentire alle aziende di accedere a prestiti in banca, ha spinto molti a cercare soldi altrove. Mafia e strozzini sono virus più pericolosi del Covid-19, perché sfruttando le debolezze di un corpo, ne traggono beneficio. Lo hanno sempre fatto, ancor più in una situazione così drammatica. Il loro vantaggio è il tempo. Arrivano prima dello Stato. E anche questa volta è stato così».
Fi è il partito del centrodestra più collaborativo con il governo e tra alleati e avversari si parla di appoggio esterno.
«Assolutamente no. Sono questioni distinte, come ha spiegato Berlusconi. Rimaniamo opposizione a questo governo sinistro e di sinistra. Da opposizione responsabile, in un momento di emergenza, siamo pronti a collaborare con le istituzioni, qualunque sia l'esecutivo in carica, per fronteggiare la pandemia, mettendo da parte le polemiche.
Peraltro, Fi non ha mai votato la fiducia al governo Conte: né a quello gialloverde né a quello giallorosso. Essere collaborativi non vuol dire essere complici, questo è il momento della competenza, della concretezza, dello spirito costruttivo».
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