A meno di 48 ore dalla chiusura delle urne la Lega finisce nel caos. Non c'è ancora aria di una vera e propria resa dei conti finale, ma in mattinata Roberto Maroni ha già inaugurato la prima voce di malessere verso la leadership di Matteo Salvini. A questo si aggiunge la strigliata di Umberto Bossi, che ha invitato a porre attenzione al segnale politico arrivato dal Nord del Paese, che non ha premiato la Lega come ci si aspettava.
Il Senatur, che dopo 35 anni resterà fuori dal Parlamento a causa dell'effetto flipper che scatta nella ripartizione dei seggi tra i partiti, non ha fatto mancare un monito al Carroccio: "Il popolo del Nord esprime un messaggio chiaro ed inequivocabile che non può non essere ascoltato".
La strigliata di Bossi
A cosa si riferisce nello specifico Bossi? Il riferimento è a un cambio di linea politica del partito o a una rivoluzione dei vertici della Lega? L'elettorato del Carroccio ha già dovuto mandare giù bocconi considerati amari, dalla partecipazione al governo guidato da Mario Draghi fino all'elezione di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica. Nel frattempo sullo sfondo cresce in maniera sempre più forte il pressing per l'Autonomia, diventato ormai un punto dirimente.
Il Senatur, come detto in precedenza, resterà fuori dal Parlamento dopo oltre 30 anni di esperienza nel palazzo che conta. Un evento che però non sembra turbarlo particolarmente. "Sono contento poiché avevo deciso di non candidarmi. Mi hanno pregato e solo per il rispetto verso la militanza ho accettato", ha spiegato all'Adnkronos. Mettendo dunque a tacere le voci su presunti malumori e dissidi interni.
Senatore a vita?
Salvini ha garantito che porterà avanti personalmente la possibilità di nominare Bossi senatore a vita, considerato come "il giusto riconoscimento dopo 35 anni al servizio della Lega e del Paese". L'appello è stato accolto da Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, secondo cui lo storico esponente della Lega "ha tutti i titoli" necessari per ottenere questo elogio. Si è detto favorevole anche Attilio Fontana, governatore della Regione Lombardia: "È la storia di questo Paese, quindi deve essere sicuramente presente in uno dei due rami del Parlamento".
L'incognita Salvini
Continua a ballare l'incognita Matteo Salvini, finito sotto la lente di ingrandimento della galassia leghista per l'8,9% maturato in queste elezioni politiche. Una prima forma di dissenso nei suoi confronti è iniziata a manifestarsi attraverso Roberto Maroni, secondo cui il tempo dell'ex ministro dell'Interno alla guida del partito è giunto al capolinea: "Ora si parla di un congresso straordinario della Lega. Ci vuole. Io saprei chi eleggere come nuovo segretario. Ma, per adesso, non faccio nomi".
Paolo Grimoldi, deputato uscente e segretario eletto della Lega Lombarda, chiede un immediato congresso per dare voce al territorio.
A suo giudizio si tratterebbe di un'occasione di democrazia e confronto della rappresentanza locale per mettere alla luce ciò che non ha funzionato: "Abbiamo perso, è andata malissimo e qualcuno ha sbagliato. Pare non sia stato eletto Umberto Bossi, qualcuno mi spieghi di chi è la responsabilità della sua esclusione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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