Monumenti, sport e cravatte. Così l'Ue risparmia energia

A Berlino docce fredde e luci spente, Sánchez cambia il dress code e Parigi elimina le "notturne" di calcio

Monumenti, sport e cravatte. Così l'Ue risparmia energia

Berlino. Duecento fra palazzi e monumenti al buio, per risparmiare. A Berlino la sera cala ancora relativamente tardi mentre albeggia prestissimo, ma con l'arrivo dell'autunno le ore di luce diminuiranno rapidamente. Per ordine del Senato, così si chiama la giunta che governa la città, circa 200 fra palazzi e monumenti saranno destinati a restare al buio con il calare delle tenebre. Luci spente al palazzo rosso del municipio (il Rotes Rathaus), al Duomo berlinese, al castello di Charlottenburg, al Teatro dell'Opera e altri siti-icona della capitale tedesca.

La stessa idea era venuta due giorni prima al presidente federale Frank-Walter Steinmeier, che ha dato ordine di spegnere l'illuminazione esterna della sua residenza ufficiale, Palazzo Bellevue, un edificio privo peraltro di impianto per l'aria condizionata, ma a queste latitudini si tratta di una mancanza molto diffusa. La Germania, oramai lo abbiamo appreso, è il paese più esposto ai diktat energetici del Cremlino, il risparmio è perciò diventato la regola e Berlino è in buona compagnia. Hannover ha deciso che le proprie docce in piscine, palestre, centri sportivi saranno solo fredde mentre fontane e fontanelle saranno spente del tutto. Obiettivo: risparmiare almeno il 15 per cento di energia, il livello indicato come necessario per affrontare in sicurezza l'inverno a dispetto di riserve di gas più scarse del solito. Così, negli edifici pubblici di Monaco scorrerà solo acqua fredda mentre tutti i tedeschi sono invitati ad accorciare la durata della doccia. In Germania continua intanto il dibattito sul rilancio del nucleare: una legge del 2011 dispone la chiusura delle ultime tre centrali atomiche ancora attive entro la fine di quest'anno ma negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli appelli al governo - anche da parte di 20 accademici del settore energia - affinché prolunghi la vita dei tre impianti per il tempo necessario a superare la crisi. Il ricorso al nucleare permetterebbe alla Germania di usare meno carbone per produrre elettricità. Da settimane politici sia dell'opposizione moderata (la Cdu) sia dei Liberali (Fdp) con Verdi e socialdemocratici parte della maggioranza che sostiene il cancelliere Olaf Scholz premono in questa direzione. Per la prima volta, però, un'apertura al nucleare è arrivata anche da un politico dei Grünen: il molto popolare Winfried Kretschmann, presidente del ricco Baden-Württemberg, rieletto per la terza volta alla guida del Land nel 2021.

E mentre l'Italia il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani prevede di risparmiare 2,5 miliardi di metri cubi all'anno di gas naturale abbassando di un grado il riscaldamento residenziale pubblico e privato e per un'ora al giorno in meno, anche i francesi sono alle prese con l'improvvisa carenza di gas russo e stanno pensando alle opzioni per risparmiare energia. La ministra dello Sport Amélie Oudéa-Castéra ha avuto un'idea che, se non ci penserà una nuova ondata di Covid, rischia di dare una spallata finale al tifo negli stadi: stop agli eventi sportivi dopo il tramonto. D'inverno fa buio presto e per le loro grandi dimensioni gli impianti sportivi sono grandi consumatori di energia: calcio e rugby dovrebbero allora disputare le loro partite di mattina, ha suggerito la ministra, che ha convocato un tavolo di esperti per valutare la fattibilità della proposta.

Ancora più a ovest, in Spagna, il governo sta lavorando «a un pacchetto di misure urgenti per l'efficienza e il risparmio energetico», si legge in una nota della Moncloa.

Secondo le anticipazioni stampa l'esecutivo del premier socialista Pedro Sánchez starebbe pensando a un decreto per dare una stretta a condizionatori e termostati. Il primo ministro ieri si è presentato in conferenza stampa senza cravatta e ha invitato i suoi connazionali a fare lo stesso per limitare il ricorso all'aria condizionata negli uffici.

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