Nei versi in cui lo offendi, caro Fedez, quando parli di Tiziano Ferro, non è vero che volevi dire il contrario. La frase da intendere all'inverso era la sola premessa: «M'interessa che Tiziano Ferro abbia fatto outing». Tutto il contrario (2011) è però la punta dell'iceberg. «Non fare l'emo frocio con lo smalto sulle dita» (Ti porto con me, 2011) ne fa appena spuntare un pezzetto di più. C'è altro Fedez, molto altro. «Cugino, / anche se non hai la parrucca, / io ti sgamo da lontano, / sei una troia. / Succhia, succhia» (Boom, 2010). «I soliti sospetti verso i soliti frocetti, / la realtà è sempre peggio / di come te l'aspetti» (Disagio Skit, 2010). «Io non succhio cazzi, / non sono tuo fratello, / e comprati il labello / al sapore di uccello» (Non ci sto più dentro, 2010; il brano è contenuto nel mixtape BCPT di Fedez; il rapper duetta qui con Emis Killa, ma la strofa è cantata da lui). «A me mi piace prendere le cose di petto, / a te ti piace prendere le cose nel retto. / Io i culi non li lecco, chiedi pure al tuo garzone / che fa i testi da finocchio e mi sembra Checco Zalone» (Into My Head, 2010). «Perché nessuno ha ancora detto a Flavio Briatore / che andare in giro col pareo è un po' da ricchione? / I tipi da spiaggia con gli slippini bianchi / sembrano usciti da un festino di Ricky Martin» (Bella vita, 2011). «Lo vedi quel signore che si mette la gonna? / È Cecchi Paone che si veste da donna. / Mi ha chiesto se vogliamo fare lo scambio di coppia, / ha già preso un hotel con una camera doppia» (Una cosa sola, 2011; il brano è dell'album di Fedez Il mio primo disco da venduto, prodotto da Franco Godi; Fedez è stavolta affiancato da Danti, dei Two Fingerz, ma la strofa è intonata da lui). «Ho un odio represso verso tutte le persone gay, / ma poi limono con la foto del cantante dei Green Day» (Faccio brutto, 2013).
Certo, Fedez, si può cambiare idea. Quando però il messaggio è ancora lì, e musiche e testi sono in rete, a disposizione di tutti, allora cambiare idea non può più bastare: bisogna chiedere scusa. Poco importa se la vittima è un gay o una lesbica, un (una) trans o una donna.
Sì, Fedez, perché ne hai avute anche per le donne. «Ti do mezza busta se mi fai un mezzo busto, / te la do tutta se ammazzi Barbara D'Urso / perché io non posso ancora concedermi questo lusso» (Blasfemia, 2010; con Emis Killa). «Stupro la Moratti / e mentre mi fa un bocchino / le taglio la gola / con il taglierino» (B-Rex status domini, 2010; con Rise). «C'è chi fa la ragazza immagine per noia / per alimentare la sua immagine da troia» (Dove si va, 2010; con Maxi B). «Siete troie, troie, / non fate le modeste. / Guarda come cazzo / sono vestite queste. / / Riconosco una bitcha / già da come si veste. / / «La mandi in giro vestita da troia, / poi piangi se la violentano. / / Sono troie, e se non lo sono / poi lo diventano» (Si muovono le, 2010; con Bat One, o semplicemente Bat). Sono tutti brani sono contenuti in BCPT. A cantare è in tutti e quattro i casi Fedez, e il mixtape è prodotto da lui.
Forse, caro Fedez, la tua Chiara non è più così fiera di te. Non sei comunque da solo in quella selvaggia selva del rap e dell'hip hop che con la scusa della libertà d'espressione, o della licenza di rima, diffonde messaggi omofobi o sessisti assorbiti e ritrasmessi dal music system come niente fosse. Sei in buona compagnia, Fedez. Tanti, chi più chi meno, nemici dei gay e delle donne, trattate, quando va bene, da oggetto sessuale per il piacere del maschio dominatore e prevaricatore.
Non eri poi molto diverso, Fedez, nei primi anni della
tua carriera, dai politici e politicanti con cui ora te la prendi. Forse, anzi, sei anche peggiore di loro, perché pretendi di metterti per calcolo, ipocrisia o altro alla testa di una causa che non sai nemmeno cosa sia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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