Moratti torna in Fi: "C'è tanto da fare"

L'ex sindaco di Milano lascia i centristi: "Non corro in Ue". Ma c'è l'ipotesi commissario

Moratti torna in Fi: "C'è tanto da fare"
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L'aveva annunciato in un'intervista al Giornale: «Rientro al centro del centrodestra». Ora quella svolta è compiuta: Letizia Moratti torna in Forza Italia. «Aderisco a FI anzitutto per il mio legame con Berlusconi, sono felice di dare il mio contributo costruttivo», spiega lei nel corso di una conferenza stampa alla Camera. Al suo fianco c'è un raggiante Antonio Tajani che delinea le modalità del corteggiamento: «Conosco da anni Letizia e la sua grande esperienza, per questo le ho proposto di guidare la Consulta del segretario nazionale di Forza Italia».

Un organismo scongelato ad hoc dal freezer delle buone intenzioni e che l'ex sindaco di Milano riempirà di volti e contenuti. Insomma, Moratti elaborerà proposte su temi di grande importanza e studierà i dossier più complessi per offrire spunti e riflessioni a Tajani.

Siamo lontani dalla routine quotidiana ma un incarico del genere, in penombra ma centrale, potrebbe essere un trampolino di lancio per aspirare ad esempio ad una poltrona di primissimo piano, come Commissario nella Ue del 2024.

Ma questo è il domani, oggi si registra l'exploit di Forza Italia nella bolgia del centro.

Fino a qualche giorno fa, l'idea prevalente era un'altra: la creazione di un raggruppamento centrista, ispirato da Matteo Renzi, che avrebbe dialogato col centrodestra in vista delle prossime Europee. Ora quel progetto sembra già tramontato, in ogni caso lei si sfila e lo strappo arriva su un punto preciso: «Sul tema della collocazione europea non ci siamo ritrovati. Renzi e Calenda stanno con Renew Europe, io mi ritrovo nei valori del Ppe. A loro vanno la mia stima e i miei auguri per il loro percorso politico».

Insensato unirsi tutti quanti in un listone e dividersi poi subito dopo sui banchi dell'Europarlamento.

Ora si tratta di capire cosa faranno le altre piccole formazioni coinvolte nel disegno, come i Popolari di Fioroni e i Moderati di Portas. L'effervescente sindaco di Taormina Cateno De Luca aveva già rotto con Renzi perché l'ex premier alla vigilia dell'ultimo appuntamento, la settimana scorsa, gli aveva scippato la senatrice Dafne Musolino.

Al centro, dove peraltro sono più i timonieri che i rematori, continua la campagna acquisti: Tajani fa capire che ci saranno presto altre adesioni qualificate.

Moratti, dopo l'infelice esperienza del Terzo Polo, torna a casa: «Non rinnego nulla e non ho alcuna intenzione di candidarmi alle europee». Ma per l'ex presidente della Rai potrebbe profilarsi un incarico strategico. Magari come commissario.

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