A fine mattinata sui cellulari dei componenti della Commissione antimafia arriva l'avviso di «sconvocazione» delle sedute già fissate ieri e oggi. La decisione è di Nicola Morra, il presidente grillino nell'occhio del ciclone per le sue violente dichiarazioni sulla Calabria e la sua presidente, recentemente scomparsa, Jole Santelli.
Il centrodestra unito chiede da giorni le sue dimissioni e finché non arriveranno, hanno annunciato Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, nessuno dell'opposizione parteciperà alle riunioni. Ieri era prevista quella di un Comitato della bicamerale, oggi la prima plenaria. Il presidente sotto accusa ha preferito farle saltare. Prende tempo, ma oggi a Palazzo Madama i capigruppo del centrodestra torneranno all'attacco, in una conferenza stampa alle 11,30.
Una lettera per annunciare la protesta contro le mancate dimissioni di Morra, definito per le sue dichiarazioni «incompatibile» con il suo ruolo istituzionale, è stata mandata dai gruppi dei tre partiti d'opposizione ai presidenti del Senato, Elisabetta Casellati (che ha già detto: «Disonora le istituzioni») e della Camera, Roberto Fico.
«Morra deve dimettersi - dice la capogruppo di Fi alla Camera, Mariastella Gelmini - perché le sue dichiarazioni sono indegne di una carica istituzionale così rilevante e offensive, oltre che per la nostra collega prematuramente scomparsa, anche per tutti i malati oncologici e per i calabresi».
Per il leghista Gianluca Cantalamessa, membro della Antimafia, forse ancor più grave è stata la dichiarazione di «scuse» del presidente 5Stelle. «Ha detto, in pratica, chi sta con me sta contro mafia e chi mi attacca dalla sua parte. Atteggiamenti come questo non può permetterseli chi copre un ruolo del genere».
Su 49 componenti dell'Antimafia 10 sono della Lega, 6 di Fi e 3 di FdI, ma anche altri dei 6 del gruppo misto potrebbero scegliere l'Aventino, come già hanno fatto Maurizio Lupi e Sandra Lonardo. Anche se non si arriverebbe a far mancare il numero legale e a paralizzare i lavori, si porrebbe un grave problema di rappresentanza, con tutta la minoranza assente.
Non c'è modo però di costringere Morra alle dimissioni, senza un volontario passo indietro.
E sembra che dalla maggioranza non vengano pressioni perché il presidente lasci. «Forse per le parole su Jole Santelli Morra non dovrebbe dimettersi, ma chieda scusa e continui a fare il suo lavoro», minimizza a Un Giorno da Pecora il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci. E Maria Laura Paxia, membro 5Stelle della Commissione di Vigilanza Rai, sposta l'attenzione sulla cancellazione venerdì dell'intervento del suo collega di partito alla trasmissione di Rai3 Titolo V, annunciando di aver presentato un'interrogazione per chiedere l'intervento di presidente e direttore generale della Rai: «Per quanto le parole del senatore Morra siano state infelici, l'azione posta in essere dalla Rai sembrerebbe violare ogni regola di par condicio, nonché di equilibrio, pluralismo, completezza, imparzialità, indipendenza e apertura alle diverse formazioni politiche».
Giusy Bartolozzi, deputata Fi dell'Antimafia, ricorda che non è la prima volta che Morra dimostra di «non essere in grado di ricoprire questo ruolo istituzionale». Ci fu uno scontro durissimo nella primavera 2019 tra Morra e la Santelli, sua vice in Commissione, sull'inchiesta che aveva coinvolto il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e nella quale il 5Stelle avrebbe avuto un ruolo sospetto, secondo la governatrice della Calabria scomparsa.
Lei denunciò in una conferenza stampa relazioni di Morra con i pm di Cosenza, che iniziarono l'indagine e presentò un esposto in procura, provocando le ire dell'interessato. Fatti che gettano un'ombra ulteriore sull'attacco del pentastellato alla Santelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.