Londra. È morto alla bella età di 98 anni, nella sua Russia dov'era ancora considerato un eroe. Per l'Occidente invece George Blake è stato soltanto un traditore, uno dei più famosi doppiogiochisti operativi durante la Guerra Fredda. Assoldato nelle file dei servizi segreti britannici, per decenni ha lavorato per conto dell'Unione Sovietica. Ha trasmesso enormi quantità di informazioni riservate e smascherato le identità di centinaia di agenti inglesi e americani, causando la morte di molti di loro. «Non mi sono mai preoccupato se le ragioni delle mie scelte sono state comprese oppure no» dirà una volta in una celebre intervista, né si rammaricherà mai delle vite sacrificate a causa delle sue azioni.
In un'intervista rilasciata alla Reuters di Mosca nel 1992 disse che aveva creduto che il comunismo «fosse un ideale per cui valeva la pena di lottare». «Pensavo che avremmo potuto costruire una società fondata su questo ideale - dichiarò - e ho fatto quello che ho potuto per contribuire a costruirla. Non è stato possibile, ma credo ancora sia una nobile idea e credo che l'umanità ci ripenserà». Durante gli anni Cinquanta Blake operò insieme ad un ristretto numero di agenti soprannominati «The Cambridge Five» e la sua copertura durò per più di un decennio per saltare soltanto nel 1961 quando Blake venne arrestato a Londra e condannato a 42 anni di carcere. Soltanto cinque anni dopo riuscì invece a scappare con l'aiuto di alcuni reclusi e di due attivisti che riuscirono a portarlo fuori dal Paese nascosto in un camper. Dopo aver attraversato senza essere scoperto la cortina di ferro berlinese, trascorse tutto il resto della sua vita in Russia. Blake era nato a Rotterdam nel 1922, da madre olandese e padre egiziano di origini ebraiche, poi naturalizzato inglese. Insieme alla famiglia scappò dall'Olanda durante la seconda guerra mondiale e si stabilì in Gran Bretagna nel gennaio del 1943. Dopo essere entrato nell'esercito della Marina inglese, iniziò a lavorare per i Servizi Segreti nel 1944. Dopo la guerra, ottenne un incarico di lettore di Russo all'università di Cambridge prima di venir mandato a Seul.
Qui, quando nel 1950 scoppiò la guerra tra le due Coree, venne catturato ed imprigionato quando I nordcoreani s'impadronirono della città e in prigione diventò comunista. Nel 1953, dopo il suo rilascio, tornò nel Regno Unito e nel 1955 venne inviato a Berlino dove aveva l'incarico di raccogliere informazioni sui servizi di spionaggio russi. Allo stesso tempo però,in quel periodo iniziò a passare i segreti delle agenzie occidentali inglesi e americane a Mosca. Fu grazie al suo minuzioso lavoro che i sovietici riuscirono a scoprire le identità di decine e decine di agenti sotto copertura e molti di loro furono giustiziati.
Blake, che una volta in Russia ha preso il nome di George Ivanovich, nel 2007 è stato insignito della medaglia al valore dal presidente Vladimir Putin e ha potuto godere fino all'ultimo della pensione riservata agli ex agenti del KGB. Quanto alla sua vita, non ha mai espresso nessun rammarico o rimpianto.
«Questi sono gli anni più felici della mia esistenza - ha dichiarato con un gran sorriso in un'intervista rilasciata nel giorno del suo novantesimo compleanno - se mi guardo indietro tutto mi sembra logico e naturale. Mi sento felice e fortunato».
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