Mosca sfrutta i satelliti "spenti". E Kiev medita il ritiro nel Kursk

Putin ha ordinato allo Stato maggiore di non dare respiro al nemico, «accecato» dagli Usa. Colpiti anche scali ed energia: i morti sono 27

Mosca sfrutta i satelliti "spenti". E Kiev medita il ritiro nel Kursk
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Ora o mai più. È il mantra più recente di Putin, che vuol dare scacco matto all'Ucraina prima del tavolo di pace, facendo leva sulla chiusura dei rubinetti da parte di Washington. Giovedì lo zar del Cremlino ha incontrato il capo di Stato Maggiore dell'esercito Gerasimov e la triade di generali che comanda le forze di terra, cielo e mare (Salyukov, Afzalov e Moiseev), ordinando di martellare l'Ucraina con tutto l'arsenale a disposizione. «Non gli stiamo concedendo respiro», ha confidato ieri mattina Gerasimov ai suoi generali nel corso della riunione al civico 3 di via Planetnaya, sede del circolo ufficiali di Mosca. Per l'Ucraina è notte fonda, e non solo perché il secondo massiccio attacco nello spazio di due giorni si è consumato col favore delle tenebre. Le truppe russe hanno infatti colpito le infrastrutture degli aeroporti militari e un impianto energetico che fornisce energia alle imprese del complesso militare-industriale, e come se non bastasse qualche missile (Iskander-M e Tornado-S), lanciato dal territorio russo e dalle navi nel Mar Nero, ha devastato aree residenziali. Il bilancio della nuova ondata offensiva è di 27 morti e almeno 70 feriti. A farne le spese è stata soprattutto Dobropillya (Donetsk), dove sono decedute 11 persone (due erano soccorritori) e sei bambini hanno riportato ferite. Missili e droni (anche di produzione cinese e bielorussa oltre che shahed iraniani) si sono schiantati anche nel Kharkiv e a due passi dal fiume Dniepr, dove per altro l'esercito invasore tiene saldamente la riva sinistra, comprese barche, isole e il delta del corso d'acqua.

Zelensky è un fascio di nervi, e per l'ennesima volta ha accusato Putin di terrorismo. «L'esercito russo ha lanciato due missili balistici a Dobropillya, e dopo che i nostri servizi di emergenza sono arrivati sulla scena, hanno lanciato un altro attacco, prendendo deliberatamente di mira i soccorritori. Questa è una tattica di intimidazione spregevole e disumana». Per Zelensky gli obiettivi di Mosca non sono cambiati, «tutto ciò che aiuta Putin a finanziare la guerra deve cessare. È di vitale importanza rafforzare le difese aeree e aumentare le sanzioni contro la Russia». E a proposito di difese aeree l'Europa sta cercando un'alternativa alla connessione satellitare Starlink. Contatti sono stati avviati con aziende di Lussemburgo, Spagna, Francia e Regno Unito.

Purtroppo per l'Ucraina il Donbass (dove ieri Kiev avrebbe perso 500 soldati) non è l'unico nervo scoperto. Il ministro della Difesa Umjerov starebbe valutando con il suo entourage un ritiro strategico dalla regione russa di Kursk, dove 10mila soldati sono a rischio di accerchiamento dopo che la Russia, con il sostegno nordcoreano, ha sfondato le principali linee di difesa e interrotto le catene di approvvigionamento. I soldati del tenente generale Alaudinov hanno addirittura utilizzato i tubi del gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod (attraverso il quale la Russia ha fornito gas all'Europa fino al 1° gennaio), per penetrare nelle retrovie nemiche. Il generale Syrskyj non parla di manovre di ritiro, ma afferma che il nemico sta tagliando il transito della strada che collega Sudzha a Sumy. «La situazione non è ancora catastrofica, ma delicata sì». I soldati si espongono e spiegano che «il problema più grande è il morale, soprattutto per la marcia indietro americana che crea un vantaggio ai russi in prima linea».

Nel 1108° giorno di campo, droni di Kiev

hanno attaccato una raffineria russa a Kirishsky, nell'oblast di Leningrado. Altri velivoli kamikaze si sono schiantati su Krasnodar, Bryansk e Yaroslavl. Due civili sono morti in serata dopo un raid a Pokrovsk (Donetsk).

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